UNA PREGHIERA NOBILE

“Chi conosce i suoi errori? Purificami da quelli che mi sono occulti” (Salmo 19:12)

Qual è l’opinione che Davide aveva della salvezza? Egli desidera più di ogni altra cosa il perdono: brama intensamente la purificazione. La grazia offerta da quella mano trafitta non può che rafforzare in noi l’odio per il peccato. Quella colpa maledetta che ha straziato e ucciso il Signore della gloria, coprendoLo di disonore e colmandoLo di agonia, può forse rimanere in agguato nell’anima? Tutto in noi brama una completa liberazione: “Purificami!”. È più della liberazione dalla colpa e dal castigo. Per colui che comprende in maniera oggettiva il peccato, la vera salvezza è il riscatto dalla costante tendenza a peccare. L’inferno è un cuore malvagio: ciò che conduce a commettere il male una fossa terribile: queste sono le tenebre più oscure. Per chi intende correttamente questa realtà, il non essere purificato corrisponde all’inferno. È qualcosa di più che andare in cielo. La salvezza equivale a far scendere il cielo fino a noi. Il vero paradiso è un cuore puro, una mente con pareti di cristallo dove non entra nulla di contaminato, un’anima rivestita del puro oro della verità, nella quale Dio stesso è assiso sul trono, in cui tutte le motivazioni e gli affetti si piegano davanti a Lui, i cui pensieri dipendono da Lui come angeli dalle mani bianche, e per la quale la vita quotidiana consiste nel fare instancabilmente la Sua volontà. Questa è la storia del grido che sgorga dall’intimo di un uomo secondo il cuore di Dio: “Sono un peccatore, maledetto e afflitto dalla miseria del male. Non ho la forza di vincerlo. Ma Tu, o Signore, sei venuto per aiutarmi e per liberarmi. Questo peccato è un nemico sconfitto. Tu l’hai vinto per me. Signore purificami completamente”. Non fare in modo che la salvezza significhi meno di questo. Faremmo un torto al nostro benedetto Signore, che ha pagato un prezzo tanto alto per la nostra redenzione. Dio ha per noi scopi nobili e gloriosi, ma defraudiamo noi stessi se ci accontentiamo di meno. Eleviamo, come Davide, questa preghiera: “Purificami da quelli che mi sono occulti”.