Meditazione biblica
La rivelazione del Figliolo e l’invito ai travagliati
Matteo 11: 27,28
“Ogni cosa mi è stata data in mano dal Padre mio, e nessuno conosce il Figliolo, se non il Padre; parimente, nessuno conosce il Padre, se non il Figliolo e colui a cui il Figliolo avrà voluto rivelarLo”.
“Venite a Me, voi tutti che siete travagliati ed aggravati, ed Io vi darò riposo”.
I grandi travagliati contemplati nella Scrittura sopra citata non hanno alle spalle esperienze di piccoli travagli, ma una catena di eventi, sopra eventi, di grandi tribolazioni la cui intima tragedia è nota a Dio solo. Tanti buoni intenzionati hanno provato ad avvicinarli ma il loro invito è restato senza risposta poiché tanto è il loro bisogno, e sanno che debbono attendere ancora lungamente e pazientemente (Salmo 40: 1,2) Colui che solo ha potere sopra i travagliati ed aggravati (Giobbe 31: 35). I conflitti che si agitano per lungo tempo nella vita degli eletti sono vari e complessi ed hanno origine da una medesima causa (Romani 11: 33,36). La rivelazione promessa del Padre e del Figliolo, estesa poi ai “travagliati” invita a considerare su un vasto panorama di affanni e travagli passando dalla fiducia nel Signore a quella di noi stessi ed è in questa altalena di passaggio da un territorio ad un altro che è maturata quella condizione o disposizione d’animo a desiderare la rivelazione del Figliolo e del Suo invito ristoratore. Abbiamo testimonianze di diretti interventi del Signore verso una categoria speciale di anime “travagliate”, come nel caso della donna Cananea o del lebbroso, il quale si disperava non essendo sicuro se Gesù lo volesse sanare. Egli era sicuro del Suo potere, ma non del Suo volere. Il tocco della mano di Cristo al lebbroso era come un solenne doppio invito. Per analogia di pensiero, non possiamo non toccare quella condizione tanto essenziale che deve governare i rapporti gli uni gli altri nelle relazioni con il cielo. Molti vivono in amicizie religiose e le coltivano fino a che simili a dune nel deserto, non spariscono le une dalle altre, al passaggio di un grande evento che le disperde. La rivelazione nella maggioranza dei casi non è tenuta in istima e ci affidiamo, talvolta, alle nostre fragili, ottimistiche o pessimistiche vedute e, come i magi, si perde la guida della stella. Il Signore ha un piano che deve essere portato a compimento e, benché attraverso molti affanni e disinganni, sa come portare avanti i Suoi, guidandoli al territorio del riposo. “Venite a Me ed Io…”. Mai, prima d’ora, un invito così solenne è stato fatto. Sia ringraziato Iddio per i precedenti inviti che il Signore ha rivolto variamente ed in molte maniere, ma questo non ha escluso che vi sarebbe stato un giorno, un’ora che il Signore ha riserbato a Se Stesso, facendoLo precedere da una speciale rivelazione del Figliolo, essenziale tanto quanto ne avesse bisogno colui che deve andare a Lui. Amico che stai leggendo questa meditazione, non pensare che non vi sia altro invito per te, poiché nella casa del Padre vi sono molte stanze che il Figliolo è andato a preparare per accogliere quanti hanno sperato nel Suo grande nome. Accetta Gesù come tuo personale Salvatore, per certo Lui ti aiuterà in ogni tuo travaglio fino a quel al giorno che ti accoglierà fra le Sue braccia.
Dio ti benedica!