La nostra testimonianza
L’uomo giudica, anche Dio lo farà. Ma c’è, oggi, qualche peccato che Dio non possa perdonare? La domanda è importante!
Davanti ad un sincero pentimento, c’è forse qualche peccato che Dio non possa perdonare? Lasciamo che sia la Parola di Dio a rispondere: “Lavatevi, purificatevi, togliete davanti ai miei occhi la malvagità delle vostre azioni; smettete di fare il male; imparate a fare il bene; cercate la giustizia, rialzate l’oppresso, fate giustizia all’orfano, difendete la causa della vedova! «Poi venite, e discutiamo», dice il Signore: «Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come la neve; anche se fossero rossi come porpora, diventeranno come la lana».” (Libro del profeta Isaia 1:16-18). Che buona notizia! L’amore di Dio, il Padre, è smisurato. Così è dell’amore di Dio, il Figlio, la Parola fatta carne, Gesù che è “venuto per cercare e salvare ciò che era perduto “ (Vangelo di Luca 19:10).
C’è qualche luogo nel quale la grazia di Dio non possa entrare?
Nell’opinione generale si ritiene che dentro le strette e robuste sbarre delle carceri la grazia di Dio non possa entrare. Ma la realtà ci dice che le cose non stanno così. Non è avvenuto questo neppure per un profeta di Dio, Giona, che per la sua testardaggine cercò di sfuggire a Dio e finì nel ventre di un gran pesce per tre giorni e tre notti. Là, in quella davvero strana prigione, prima di essere “rigettato” dal pesce sulla terraferma, invocò il Signore, udì la voce di Dio e si pentì del suo errore. Leggiamo le sue parole: “Io ho gridato al Signore, dal fondo della mia angoscia, ed egli mi ha risposto; dalla profondità del soggiorno dei morti ho gridato e tu hai udito la mia voce… la terra ha chiuso le sue sbarre su di me per sempre; ma tu mi hai fatto risalire dalla fossa, o Signore, mio Dio! Quando la vita veniva meno in me, io mi sono ricordato del Signore e la mia preghiera è giunta fino a Te… io adempirò i voti che ho fatto. La Salvezza viene dal Signore (Libro di Giona 2:3,7,8,10).
La grazia di Dio dietro le sbarre.
Da anni, in tante carceri del nostro Paese, diversi pastori e volontari evangelici delle Assemblee di Dio in Italia portano avanti una regolare attività di assistenza spirituale ai reclusi che ne facciano richiesta. Sono alcune migliaia i detenuti che settimanalmente partecipano agli incontri individuali o di gruppo, siano essi di culto o di approfondimento degli insegnamenti della Bibbia, o per pregare per le proprie anime. La storia di questa attività conferma che, a lato del normale percorso riabilitativo sociale, mettere in pratica i principi fondamentali della Parola di Dio può consentire un reale e radicale cambiamento dell’intimo delle persone. Non pochi detenuti, in tutta Italia, anche dopo una vita passata ai margini della società, si sono realmente ravveduti davanti a Dio e agli uomini e hanno sperimentato una trasformazione profonda grazie alla forza rigeneratrice del Vangelo. Chi negli Istituti Penitenziari è giornalmente a stretto contatto con loro è testimone di tutto questo, talvolta anche quando non lo vorrebbe riconoscere. Sì, la grazia di Dio non ha limiti. Questa è una buona notizia, per tutti! Qui di seguito pubblichiamo solo alcune delle riflessioni scritte da reclusi che, mentre stanno scontando la loro pena in un carcere della Lombardia, hanno accolto nel cuore il messaggio di grazia di Cristo, presentato loro da un ministro di culto evangelico. Potrete constatare voi stessi quello che traspare e colpisce: la serenità degli scritti e l’evidenza che la detenzione causa sì dolore, ma è alleviato dalla fede che presenta una nuova speranza, quella della libertà dell’anima. Una libertà che solo Cristo Gesù può dare anche dietro le sbarre. E’ vero, chi compie una precisa scelta di fede nell’ambiente carcerario non può passare inosservato. L’incontro con Cristo fa la differenza, e si vede, fra il prima e il dopo! Come netta è la differenza tra il bianco e il nero, fra il credente nominale e quello che ha ricevuto grazia e misericordia e mantiene viva la propria esperienza con il Signore. Chi lo fa, sa che in prigione spesso dovrà pagare un nuovo prezzo, quello della derisione dei compagni. Ma anche lì il Signore fa miracoli!
Un ergastolano “Libero” in carcere.
“Ho trascorso vent’anni di vita sotto custodia, da ergastolano, la cui vita finirà in carcere. A modo mio sono sempre stato credente, e all’inizio della mia carcerazione non comprendevo il senso di fiducia e speranza presenti nel mio animo. Ma da poco, con la presenza ai culti evangelici, ho realizzato che Gesù il Signore mi trasmetteva il Suo amore e non mi ha mai abbandonato. Spesso mi è venuto in soccorso, anche nei periodi più angosciosi; riconosco adesso la Sua costante presenza, una presenza divina. Trovandomi solo nella disperazione, nel dolore e nel buio di una cella, ad un tratto finalmente capii l’inganno subito da parte del maligno che aveva travolto la mia gioventù, annullandola, per riempirla di peccato. Ho dovuto fare i conti con la mia coscienza e con le ferite dell’anima; il male aveva lasciato la sua ricompensa. Chi a questo punto avrebbe potuto darmi la forza per sopravvivere, soccorso nel dolore, speranza per un futuro migliore? Sicuramente non chi mi aveva distrutto a quel modo. Ma Gesù, sì'! Egli ha dato Sé stesso per cancellare i miei peccati, donandomi la capacità di respingere il male, di vincere il vizio con la virtù, l’arroganza con l’umiltà, la violenza con la pace. Pensavo che la forza morale con cui mi sostenevo fosse mia, ma riconosco che il totale merito della mia rinascita spirituale è solo di Gesù. Gesù Cristo il Signore mi ha ridato speranza e dignità. Quanto al cammino spirituale, è una nuova esperienza che arricchisce interiormente. Ho creduto nel miracolo senza dubitare, ho abbracciato il percorso spirituale che mi ha posto davanti e la fede con profonda umiltà e rispetto. Mi rendo conto che la Parola di Dio mi propone una santa chiamata: essere parte della famiglia di Dio”.
Marco
Prima la malavita, oggi Gesù.
“Le molte parole non sarebbero sufficienti per raccontare quanto Dio è stato buono e misericordioso con me. Da ragazzo di strada, vissuto nei vicoli della città, ben presto sono stato conosciuto nell’ambiente malavitoso. Se oggi sono uscito da tutto quello che mi legava, lo devo a Cristo Gesù che, tramite la Sua infinità misericordia, mi ha strappato dal male. Un miracolo è avvenuto dentro me, e questo mi ha davvero fatto comprendere la Sua Grazia. Ero un peccatore e non capivo la Sua bontà, ma da poco tempo è accaduto anche a me: sono nato di nuovo, come Gesù disse di fare a Nicodemo (Vangelo di Giovanni 3). Solo Cristo con il Suo amore ha potuto salvarmi e darmi vita eterna. Cristo mi ha assolto da tutti i peccati, eppure non ne ero degno; il Giudice Celeste mi ha assolto consentendomi di entrare alla Sua presenza. Cristo così puro e prezioso si è offerto al posto mio, Lui che è l’unica via per chi desidera credere. Mi sono sentito come un verme della terra, ma Gesù mi ha rialzato; piango di gioia dicendo: “Grazie, Gesù, che sei morto per me, grazie che hai dato e sparso il Tuo sangue per me. Grazie perché mi hai amato prima che uscissi dal grembo materno. Grazie, Gesù, Tu sei la mia vita!”
Antonio
Testimonianze raccolte da Roberto Grasso tratte dal sito:
“Assemblee di Dio in Italia”