LUIZ SCHILIRO'
LE MIE VIE NON SONO LE VOSTRE VIE DICE IL
SIGNORE
Mia moglie e io eravamo in giro in alcuni paesi dell'America del
Sud, essendo
impegnati in molte campagne di evangelizzazione. In quell'anno avevo già predicato per grandi moltitudini, nello Stadio Universitario dello Sport a Lima, in Perù. Finite le mie conferenze in quel
paese continuammo il nostro viaggio, attraverso l'Ecuador, la Columbia e il Venezuela. Lasciammo l'aeroporto di Callao, per la città di Quito, capitale dell'Ecuador, situata a 2.850 metri di
altezza ai piedi del vulcano Pichincha. Viaggiavamo su uno jet. Quando arrivammo alle scale dell'aeroplano constatai che quell'apparecchio non era quello giusto. "Credo che questo aereplano non
vada a Quito", dissi a mia moglie. "Signor comandante, dove va questo aeroplano?", domandai. " A Guayaquil", mi rispose. " Ma noi dobbiamo andare a Quito", gli dissi. "Possiamo andare a Guayaquil
con lo stesso biglietto?".
"Certamente", disse lui. "Allora", dissi a mia moglie, "andiamo a Guayaquil?". "Perché no?, mi rispose. Qualche ora più tardi eravamo in Guayaquil, capitale della provincia di Guayas, situata
nell'interno del golfo che porta lo stesso nome. A motivo della marea, le acque che bagnano la città sono dolci in inverno e salate in estate. È una città di circa mezzo milione di abitanti e
lontana da Quito circa 447 km. Uscimmo dall'aeroporto per trovare un albergo. Non conoscevamo nessuno né in quel paese, né in quella città le cui case sono costruite per il 70 per cento con canne
legate con liane. Verso sera uscimmo a cercare una chiesa. Improvvisamente, sentimmo melodie la cui musica ci era già nota. Prestammo meglio ascolto scoprimmo che le voci venivano da una grande
scuola. Ma è possibile? Una chiesa in una scuola così grande? Arrivammo fino al portone principale e guardammo dentro ma non vedemmo nessuno. Era scuro. Ma nel fondo si intravvrdeva una figura
femminile e si poteva già percepire il timbro delle voci... Entrammo in silenzio e trovammo un gruppo di una quindicina di persone. Sorridendo, un giovane domandò chi eravamo. "Sono un
evangelista brasiliano e per caso sono arrivato qui a Guayaquil". "Molto bene", disse il giovane. E tutti cominciarono a rallegrarsi e a ringraziare Dio per la nostra visita. Io non potevo capire
il motivo di tanta gioia. "Allora", domandai al giovane: " voi che fate qui?". "Stiamo pregando e chiediamo a Dio che ci porti un evangelista latino, per fare una grande campagna evangelistica in
questo luogo. Perciò abbiamo affittato questa scuola. Ma non c'è un predicatore fra di noi. E pregavamo Dio che mandasse uno. E tu sei questo evangelista". Quattro giorni dopo quell"incontro così
strano, la radio e la stampa annunciarono l'inizio della nostra campagna. Migliaia di opuscoli furono distribuiti in tutte le case della città. La gente veniva al luogo della riunione tutte le
sere. Gesù cominciò a salvare migliaia di anime ed a guarire centinaia di persone. Furon ventun giorni di grandi avvenimenti in cui si manifestò visibilmente tutta la potenza di Dio. Molti
lasciarono passioni e peccati. Paralitici, ciechi, sordi, muti, cancerosi furono guariti. Si formò una grande congregazione. Finita la campagna , 800 nuovi convertiti scesero nelle acque
battesimali. I fedeli e i nuovi convertiti decisero allora di comperare quel grande complesso scolastico e di stabilire lì la nuova grande chiesa. Nei tre piani della parte laterale dell'edificio
di Calle Luque y Rumichaca fu installato un Istituto biblico. Lasciammo Guayaquil includendo, nei nostri documenti una lettera del pastore della chiesa, dove tra l'altro si legge: "... Con la
grande campagna dell'evangelista Schilirò l'Assemblea di Dio è entrata operante anche nell'Ecuador. Alleluia!".