EMANUELE
UNA SCOPERTA SCONVOLGENTE
“Vi darò un cuore nuovo e metterò dentro di voi
uno spirito nuovo; toglierò dal vostro corpo il cuore di pietra, e vi darò un cuore di carne” (Ezechiele 36:26).
Deluso dalla religione
Mi chiamo Emanuele e fino a qualche anno fa vivevo empiamente, senza amore e pensando solo a me stesso, come ogni uomo che non ha conosciuto il Cristo.
Avevo sotto il costato un cuore di pietra, ma un giorno il Signore ha guardato alla bassezza del Suo servo ed ha bussato al mio cuore, per cambiarlo in un cuore vivente.
Ho ricevuto sin dalla tenera età un’educazione cattolica, subendo senza comprendere i sacramenti fino alla cresima, e già a quella età (12-13 anni) ero rimasto talmente scandalizzato dal sistema
cattolico romano da rifiutare in tronco l’idea di chiesa e di Dio.
Come potevo avere fede se coloro che mi davano insegnamento “dicevano ma non facevano”?
Inoltre il sacerdote mi aveva detto che chi aveva ricevuto la cresima doveva essere ripieno di Spirito Santo, ma quel giorno non riuscivo a notare nulla di cambiato, non vi era nessuna potenza
divina in me!
Altre delusioni
Incominciai così ad incamminarmi sul sentiero dell’ateismo, nella scienza e nelle dottrine comuniste; satana mi dava le risposte che cercavo.
Dio era divenuto un’antica superstizione e l’uomo derivava da chissà quale scimmia: era tutto logico e tutto coincideva.
Nel frattempo, a livello personale, crescevo nell’egoismo e nell’orgoglio, credevo solo in me stesso e nelle mie proprie forze.
Con questa prospettiva ricercavo giustizia.
Mi arruolai nell’Arma dei Carabinieri.
Dopo un anno di enfasi, sono stato trasferito nella provincia di Napoli, una delle più difficili in materia di criminalità e di corruzione.
Mi sono bastati pochi giorni per capire che, dopo la religione e la politica, anche la vita militare non apportava giustizia.
Così rimasi nuovamente deluso.
Ma perché abbattermi?
Io potevo essere la giustizia!
Io potevo essere dio e giudice!
Con questi sentimenti presuntuosi vissi i mesi più bui della mia vita.
Qualcuno mi conosceva!
In quelle tenebre feci una scoperta sconvolgente; una sera, dopo l’ennesima delusione ed arrabbiatura, mi stavo coricando sulla mia branda in caserma, quando senza nessun motivo particolare mi
alzai e aprii la cassa di equipaggiamento militare a me in dotazione. Frugando fra le mostrine e altre cianfrusaglie, mi ritrovai tra le mani un’edizione del Nuovo Testamento.
Come “semenza nelle dispensa” era lì da due anni ad attendere...
Mi ricordai subito che mia madre l’aveva nascosta nella valigia il giorno in cui ero partito per il servizio militare. Ve l’aveva nascosta dal momento che io non lo volevo, perché ritenevo quel
libro solo un peso di inutili fesserie.
Quella sera però lo misi sopra il comodino e, solo per curiosità, cominciai a leggerlo.
Come Saulo da Tarso fu folgorato sulla “via di Damasco” (Atti 9), nello stesso modo lo fui io.
Il mio cuore ebbe un sussulto: l’Autore del Nuovo Testamento mi conosceva così bene da descrivermi.
Come potevano uomini senza cultura avere quelle conoscenze di me?
Inoltre si trattava di uomini vissuti duemila anni prima di me!
Vi era forse un Dio su di loro?
Fui preso da timore, mi cadde il libro dalle mani, ma il Signore aveva così potentemente bussato al mio cuore da formare una crepa nella pietra di cui era costituito.
La luce che vi penetrava mi stava accecando.
La Parola messa in pratica
Rimasi alcuni giorni sconvolto e la mia intelligenza non capiva il perché.
Avevo ormai un pensiero fisso: dovevo scoprire la verità.
Ripresi il Nuovo Testamento e, aprendolo a caso, vi lessi che, se mi fossi trovato in una determinata situazione, non avrei dovuto comportarmi come avrei fatto normalmente. Vi lessi in pratica un
consiglio, apparentemente assurdo, ma che dovevo ascoltare se volevo davvero ricevere una risposta da Dio.
L’indomani mi trovai proprio a vivere in quella situazione; come “segno” decisi di comportarmi come la Parola di Dio mi aveva suggerito di fare e immediatamente ne ricevetti
benedizione.
Ora non avevo più scuse, perché avevo scoperto che Dio è vivente e che è il Dio della Bibbia.
Iniziai a leggere il Nuovo Testamento costantemente ogni giorno, sperando di trarne ancora dei benefici, ma ero ancora accecato; più leggevo e più morivo, più cercavo Dio e più sentivo il peso di
tutti i miei peccati.
Un incontro determinante
Ma come il Signore fece incontrare Anania e Saulo, nello stesso modo Egli pose i Suoi uomini sul mio cammino.
Fui trasferito in una caserma dove c’era un giovane carabiniere credente.
Prima di conoscerlo e di parlare con lui, mi accadde per ben tre volte di essere scambiato per “evangelico” dai miei colleghi. Infatti indicavo come soluzione ai loro problemi l’amore di Gesù e
loro mi chiedevano: “Anche tu sei evangelico? Basta, già il nuovo carabiniere ci ha assillato abbastanza!”.
Ignoravo chi fossero gli evangelici e... come potevo essere simile a uno che neppure conoscevo?
Con circospezione gli andai a parlare; subito mi accorsi che in un mondo di stranieri, io e lui parlavamo la stessa lingua.
Assieme siamo stati in visita a diverse comunità e assieme discutevamo del nostro Redentore.
Piano piano mi caddero le squame dagli occhi (Atti 9:18).
Oggi ho accettato Gesù Cristo il Signore e il Salvatore della mia vita, confessandolo più volte pubblicamente ed il 10 ottobre dello scorso anno ho avuto la gioia di essere battezzato per
immersione nella comunità di Piacenza, insieme alla mia fidanzata.
Lei è stata per me il segno della fedeltà di Dio, in quanto la sua conversione era oggetto delle mie preghiere, per poter servire insieme il Signore.
Dal giorno che il Signore ha bussato al mio cuore, lo ha cambiato radicalmente e, “quand’anche camminassi nella valle dell’ombra della morte, io non temerei alcun male”.
Emanuele Molinelli