DOPO LA MIA BREVISSIMA TESTIMONIANZA QUI' SOTTO NELLA STESSA PAGINA TROVERETE TANTE ALTRE BELLISSIME TESTIMONIANZE CHE VI FARANNO MOLTO DEL BENE QUINDI VI INVITO A LEGGERLE CON ATTENZIONE ED APRIRE IL VOSTRO CUORE AL SIGNORE.

DIO VI BENEDICA

 

                                      past.GIUSEPPE TRAMENTOZZI

La mia testimonianza

Pastore G.Tramentozzi
Pastore G.Tramentozzi

Sono nato in una famiglia cristiana e, fin da fanciullo, ho visto i miei genitori e migliaia di credenti pregare. Tutto ciò mi ha sempre affascinato. Ho anche, sempre, sentito parlare della “cameretta”, luogo nel quale, come la Parola di Dio ci insegna nel Vangelo di Matteo 6:6, tutti possono accedere per parlare, personalmente, con Dio Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta e, chiusa la porta, rivolgi la preghiera al Padre che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa”. Appunto, parlare con Dio! Momento meraviglioso nel quale tutti i credenti possono raccontare a Dio ogni cosa e presentarGli le proprie richieste. Sentivo, inoltre, spesso dire che Dio risponde alle preghiere ma quella era una cosa più difficile da realizzare appieno per me perché, quando mi trovavo alla Sua presenza, non facevo altro che parlare e parlare con Lui trascurando il momento dell’ascolto della Sua voce. Eppure questo è il momento più importante: rimanere in quel meraviglioso silenzio, permettendo a Dio di parlare ai nostri cuori. Anche Giobbe fece questa esperienza quando, dopo aver parlato tanto, Dio lo ridusse al silenzio impartendogli delle lezioni importantissime che gli cambiarono la vita tanto che, alla fine, egli disse: Io riconosco che Tu puoi tutto … Sì, ne ho parlato; ma non lo capivo; son cose, per me, troppo meravigliose” (Giobbe 42:2-3). Credo che tutti dovremmo fare questa esperienza ed imparare a stare in ascolto del nostro Padre Celeste. Posso dire, per esperienza, che il Signore parla, è vero, attraverso e soprattutto, tramite la Sua Parola ma anche direttamente ed individualmente con noi, spiegandoci ed ammaestrandoci circa tutto quello che ci accade e che non comprendiamo. La sola cosa che dobbiamo fare è disporci, con tutto il nostro essere, il nostro cuore, la nostra mente e il nostro spirito all’ascolto della Sua voce e presto Egli ci parlerà; ricordiamoci, però, di non essere frettolosi e di attendere i tempi di Dio. Facciamo, dell’ascolto di Dio, un’abitudine ed un esercizio quotidiano perché per tutta la nostra vita avremo bisogno di imparare dal nostro Padre Celeste. Ricordo, sempre, un anziano servitore di Dio che, anche dopo tanti anni di esperienza, diceva che aveva ancora tanto da imparare ai piedi di Gesù! Scegliamo, allora, tutti la parte migliore, come fece Maria, nel Vangelo di Luca 10:39 e rimaniamo ai piedi di Gesù per ascoltarlo La quale,sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la Sua Parola”.

Il Signore ci benedica.  

Pastore Giuseppe Tramentozzi

 

 

testimonianza

" Una Guarigione Miracolosa "

 

Pace mi chiamo Paola ho 30 anni.

Per me è un immensa gioia poter raccontare ciò che L’ETERNO ha fatto nella mia vita.

Fin da piccola ho ricevuto insegnamenti religiosi dai miei genitori, credevo in un Dio nominale Come del resto tutta la mia famiglia. Man mano che crescevo come tutte le ragazze, cresceva in me il desidero per la vanità e all’amore per me stessa. Cresceva anche un vuoto dentro che non riuscivo a spiegarmi, nonostante i miei genitori non mi facevano mancare nulla, questo vuoto cresceva sempre più, iniziai ad avere paura del domani e come sarebbe stata la mia vita senza certezze.

Questo causò in me una profonda tristezza e chiedevo a me stessa, è questa la mia vita? Ed ero sempre triste e malinconica. Un giorno un collega di mio padre gli parlò dell’immenso Amore di Dio, potente ad operare a chiunque apre il suo cuore a Lui, e lo invitò ad andare in chiesa evangelica pentecostale per ascoltare la parola di Dio e mio padre e mia madre accettarono l’invito, così anche io andai insieme a loro. In quella chiesa ascoltavo la predicazione della bibbia, i cantici e le testimonianze di persone che Dio aveva cambiato la loro vita in bene, vedevo nei loro occhi una luce, qualcosa di vivo, erano tutti gioiosi e felici. Allora anch’io cercai quell’amore, mi inginocchiai e pregai al Signore e dissi: Signore se tu esisti come questi dicono, fatti sentire da me. In quel momento riconobbi che ero un panno sporco davanti a Lui, che la mia vita non era secondo la Sua volontà, chiesi perdono di tutti i miei peccati e sentii il Suo perdono, e Lo accettai come personale Salvatore e Signore della mia vita e proprio in quel momento quel vuoto e quella paura del domani sparirono. Gesù era parte della mia vita, sentivo di appartenergli, dandomi certezza e vita Eterna. Ho imparato a mettere Dio sempre al primo posto nella mia vita e a confidare in Lui in ogni tempo e ne ricevo continue benedizioni. Certo nella mia vita prove, sofferenze, dolori, non sono mancati. All’età di 16 anni venne a mancare mia madre, fu un prova che scosse tutta la famiglia. Così Grazie a Dio trovai nella famiglia del mio fidanzato un un'accoglienza meravigliosa, per loro divenni quasi come una figlia. All’età di 18 anni mi sono sposata e anche in questo il Signore mi ha aiutata, un bel matrimonio (come si dice) dove tutti hanno partecipato alla mia gioia. Ma quella gioia svanì presto, quando mancavano 3 giorni che finisse il viaggio di nozze a Tenerife, una sera mi accorsi che alla base del collo veniva fuori un gonfiore enorme, ci recammo in ospedale dove mi dissero che c’era una infiammazione ghiandolare. Tornata a casa iniziai gli accertamenti medici per scoprire la causa del gonfiore che intanto non era rientrato, consultai tanti medici e patii molti dolori, anche a causa di molti diagnosi sbagliate. Alla fine mi consigliarono di effettuare una biopsia e subii un intervento per capire che cosa fosse quel male. Dopo 20 giorni arrivò la risposta dell’esame istologico era: infoma di hocking, tumore maligno al sistema linfatico. Mi recai anche al centro tumori di Milano al quale mi sottoposero a molti esami abbastanza lunghi e dolorosi nel quale confermarono il mio stato di salute: la catena dei linfonodi era tutta in allarme . La mia vita era in pericolo, i dottori mi diedero un mese e mezzo di vita, praticamente per me non c’era nessuna speranza. Fui sottoposta anche a radioterapia alla base del collo dove ero stata praticata la biopsia, purtroppo quelle radiazioni toccarono la tiroide e di conseguenza mi funzionava solo metà tiroide, i miei valori tiroidei erano tutti alterati. Avevo due problemi ora, il Tumore e la tiroidei che funzionava a meta, è di conseguenza iniziai ad assumere continuatamene farmaci per la tiroide e fare chemie per il Tumore. Vi posso assicurare che in quel periodo non avevo paura perché sentivo che il Signore era con me e mi sosteneva nella prova sia a me e sia alla mia famiglia. Inoltre i miei fratelli in Cristo mi sono stati molto vicino anche nella preghiera, pregavamo tutti insieme di pari consentimento affinché il Signore intervenisse con la Sua mano Onnipotente. Attraverso la preghiera ho ricevuto forza, consolazione e benedizione.

 

Durante il ricovero ospedaliero il Signore mi dava grazia insieme a mio marito, di testimoniare a tante persone che soffrivano come me dell’ immenso amore e consolazione che ricevevo da Dio, e capì che non era per caso che mi trovavo in quel luogo. Uscii dall’ospedale per trascorrere i miei ultimi giorni di vita, e così la domenica mattina mi recai in chiesa, dopo la predica ci fu un appello di preghiera per gli ammalati, mi accostai ripiena di fede, pregando dissi: Signore per i medici non ho speranze, ma a Te nulla è impossibile se Tu vuoi puoi e se a Te piace GUARISCIMI! In quel momento iniziai a sentire un forte vento che mi avvolgeva e una mano che mi accarezzava dalla testa ai piedi, in quello stesso istante mi accorsi che il Signore aveva fatto un miracolo nella mia vita: mi sentii guarita. Quando mi recai in ospedale ero così certa della mia guarigione che rifiutai le chemio e le cure alla quale ero sottoposta. I dottori stupiti dalla mia decisione mi fecero altri esami. Essi rimasero sconvolti e meravigliati, poiché non c’era più la catena dei linfonodi in allarme e con stupore dovettero confermare l' avvenuto miracolo.. Anche la tiroide era miracolosamente guarita. Difatti i miei valori erano e sono rimasti tutti nella norma, tanto che, fino ad oggi, non assumo alcun farmaco. Mi avevano diagnosticato anche che non potevo avere figli e il Signore mi ha donato anche due figli che sono la mia gioia. Sono trascorsi 12 anni ed io oggi con mio marito e i mie figli serviamo il Signore dandogli onore, gloria e il ringraziamento che Gli spetta. Il Signore non si è fermato, ha fatto tante altre meraviglie nella mia vita, non basterebbe un libro per contenere ciò che ha fatto per me. Il Signore si è compiaciuto di guarirmi, non perché lo meritassi, ma è solo per i meriti di Gesù che ha dato la sua giovane vita in croce per la mia vita e attraverso la sua crocifissione ho ricevuto guarigione. Non per meriti ma solo ed esclusivamente per la Sua grazia che siamo stati salvati, Egli è pronto a farlo a chiunque va a Lui con fede ed apre il suo cuore a Lui. A Dio tutta la gloria da ora in eterno.

 

Amen.

 

testimonianza

Salvato mediante un versetto della Bibbia




Henri Feuler si trovava a Roma per completare la sua educazione artistica, quando, disgustato della vita, progettò di gettarsi, una sera, nel Tevere.

La realizzazione di quel criminale disegno era delle più facili: l’hotel in cui dimorava l’infelice ragazzo dava direttamente sul Tevere. Scendere al pianterreno, aprire una porta di servizio, scavalcare un cancello e lasciarsi cadere nel fiume, tutto questo si poteva fare in pochi istanti.

Tuttavia si sentiva ancora il rumore del personale di servizio che andava e veniva nella parte bassa dell’hotel; per maggiore sicurezza, bisognava quindi aspettare un po’. Febbrilmente, Feuler impiega quel tempo a mettere un po’ di ordine fra le sue carte; è allora che egli vede in fondo al suo baule un Nuovo Testamento, che sua zia gli aveva dato; il libro vi dormiva da otto anni!

Senza sapere perché, Feuler lo prende, lo apre a caso e capita sul capitolo XII degli Ebrei, e in quel capitolo sul versetto quinto, di cui una parola soprattutto gli attraversa il cuore: ‘Figliuol mio’. Sembra che Dio stesso lo interpella direttamente! " Figliuol mio, non far poca stima della disciplina del Signore e non ti perder d’animo quando sei da lui ripreso ". In quella frase di paterno rimprovero, ogni parola lo atterra molto più che le minacce. Quello che la collera non avrebbe potuto compiere, l’amore, grave e tenero, lo fa senza sforzo. Il colpevole cade in ginocchio ai piedi di quel Dio abbandonato per tanti anni.

Quello che in quella notte memorabile è cominciato, le giornate successive lo continueranno: un libro di Vinet vi contribuirà in buona parte, e presto, abbandonando i suoi pennelli, senza credere tuttavia che la pittura sia incompatibile con la vita cristiana, il nuovo discepolo del Cristo riprenderà la via del suo villaggio per ritrovarvi il raccoglimento e il rinforzamento della sua fede, come Paolo in Arabia.

Feuler ebbe da allora una passione unica: salvare delle anime. Lavorò in Francia, a Villefranche-sur-Saône e in Svizzera, particolarmente a Losanna, interessandosi soprattutto ai giovani e agli operai.

testimonianza

 

  • Una cosa sorge ogni momento,ogni istante della mia vita,da un pò di tempo.
    Voglio essomigliare al Signore,e siccome Egli è un Dio perfetto e preciso in ogni cosa,voglio provare ad esserlo anch'io,per questo con precisione dico che questo mio pensiero è nato quando per la prima volta il Signore ha parlato al mio cuore,quando per la prima volta il Signore ha manifestato la sua gloria nella mia vita,ma soprattutto quando Egli ha risposto a ciò che io gli chiedevo.Al Signore ho chiesto solo di rivelarsi nella mia vita,perchè io reduce da tanti errori provocati dalle frequenti situazioni del mondo non avevo più pace e gioia nel mio cuore,mi sentivo cosi triste e angosciato,mi ricordo che passai dei pomeriggi a piangere,e non avevo nulla!!! avevo amici con cui piangere,avevo una famiglia meravigliosa che però aimè non poteva sanare il dolore che il mondo ti provoca,non sapevo cosa fare e non sapevo come comportarmi,avevo questa forte tristezza e delusione nel mio cuore che qualsiasi uomo non avrebbe mai potuto risolvere e non avrebbe mai capito,perchè nemmeno io al momento capivo cosa mi stesse accadendo.Avevo delle situazioni e persone intorno a me,che non mi permettevano di vedere la gloria e la voce di Dio,ero accecato dal mondo e dalle cose momentanee,non potevo vedere perchè non avevo gli occhi della fede,non credevo.iL SIGNORE INIZIò LA SUA OPERA IN ME QUANDO INIZIò AD ALLONTARE QUELLE PERSONE CHE NON MI PERMETTEVANO DI VEDERE E DI SENTIRE LA SUA PRESENZA.Chi prima di vedere non crederà non potrà mai avvertire la sua presenza,il Signore si mostra per i cuori DESIDEROSI,e io Signore NON ERO NESSUNO E NON AVEVO NULLA MA TU HAI GUARDATO IL MIO BISOGNO,HAI GUARDATO NEL PROFONDO DEL MIO CUORE,HAI ASCOLTATO IL GRIDO DEL MIO CUORE,HAI VISTO CHE QUELLO CHE IO VOLEVO NON ERA IL MONDO,HAI VISTO CHE IO NON VOLEVO PIù CONSOLAZIONI MOMENTANEE,HAI VISTO CHE IO NON VOLEVO PIù ESSERE CIò CHE ERO,HAI VISTO CHE IO NON POTEVO E NON VOLEVO PIù SEGUIRE IL PECCATO,SIGNORE TU MI HAI CERCATO ED IO MI SONO LASCIATO TROVARE DA TE,MI SONO ARRESO AL TUO GRANDE AMORE.E quella sera tu parlasti al mio cuore ed io iniziare a confessare i miei peccati,la tua presenza fù cosi forte,che io non riusciii piu a trattenere le lacrime,le preghiere!!!!!Signore quando tu abbondi nella vita dell'uomo non c'è alcun pensiero,alcun modo che possa feramare la tu gloria,Signore io voglio annullarmi a ciò che TU SEI!!!!!!!Signore tu hai messo nel mio cuore più di quello che io ti ho chiesto,io avevo solo chiesto pace e serenità,ma tu hai messo invece molto di più!!!IL DESIDERIO DI FARE LA TUA VOLONTù,IL DESIDERIO DI SERVIRTI E DI RINUNCIARE AD OGNI COSA PUR DI SEGUIRTI.Tu mio Signore conosci il mio cuore e sai cosa io desidero fare per te,se sarà nella tua volontà come ho già testimoniato molte volte IO SARò DOVE TU MI VORRAI,NONOSTANTE QUALSIASI SITUAZIONE,CIRCOSTANZA IO SARò LI DOVE TU MI CHIAMERAI.Signore sei ogni giorno accanto a me,la tua presenza è forte,l'amore di Dio è questo,una volta che CREDI IN LUI E SENTI LA SUA PRESENZA EGLI NON TI ABBANDONERà PERCHè EGLI VUOLE ACCOMPAGNARCI IN OGNI COSA,E IO STASERA SIGNORE NON RIESCO A NON PREGARE IN GINOCCHIO GLROFICANDOTI E LODANDOTI,IO ASCOLTO LA TUA VOCE,SIGNORE TU MI STAI PREPARANDO PER QUALCOSA DI MOLTO PIU GRANDE!!!!SIGNORE TU STAI PREPARANDO QUALCOSA DI MERAVIGLIOSO PER ME,NON SONO LE COINCIDENZE A FARMELO PENSARE,PERCHè ESISTI SOLO TU SIGNORE,AFFERMO QUESTO PERCHè è DAVVERO FORTE IL DESIDERIO E L'AMORE CHE HO PER TE,CHE NON PUò FERMARSI COSI,NON PUò LIMITARSI A CIò CHE ORA FACCIO PER TE,SIGNORE IO CERCO DI PIU!!!!!SIGNORE TU PARLI AL MIO CUORE E SENTO CHE MI STAI PREPARANDO PER IL TUO PIANO PER ME,MI VUOI RENDERE PROTAGONISTA 
    DELLA TUA OPERA!!!!E IO SIGNORE VOGLIO ESSERCI,VOGLIO GODERE DELLA TUA PRESENZA,SIGNORE IO TI AMO CON TUTTO IL MIO CUORE,ASCOLTA IL MIO DESIDERIO CHE TU STESSO HAI MESSO IN ME.
    NON AFFIDARTI ALL'UOMO,C'è DIO CON TE E LUI PUò DAVVERO TRASFORMARE OGNI COSA,CREDI IN LUI ED EGLI PARLERà AL TUO CUORE,PROPRIO COME STA FACENDO CON ME OGNI GIORNO,IO ERO COM TE...MA POI MI SONO ARRESO AL SIGNORE,HO AMMESSO LE MIE DEBOLEZZE E I MIEI LIMITI,DIO AMA ANCHE TE.

TESTIMONIANZA EX PRETE

RO UN SACERDOTE CATTOLICO...POI CONOBBI LA VERITA' CHE MI FECE LIBERO! Testimonianza di Salvatore Gargiulo


Salvatore Gargiulo, nato il 18.2.1928 a Sorrento, si è licenziato in teologia nella facoltà teologica "S. Luigi" a Posillipo nel 1951 e nello stesso anno è stato ordinato prete. E' stato in cura d'anime, ha insegnato lettere nel seminario arcivescovile di Sorrento, e religione nelle scuole statali. Ha predicato in molte chiese, e diverse volte nella cattedrale della sua diocesi. Dopo il Concilio Vaticano II fu chiamato a far parte della Commissione diocesana per l'Arte sacra e per la Liturgia, della quale era uno studioso.

Dopo un lungo ministero sacerdotale, ho scoperto che il cattolicesimo non è cristianesimo e ho trovato la liberazione in Cristo e nell'Evangelo.

“Ero fermamente convinto che il Papa fosse il successore di Pietro ed il vicario di Cristo. Licenziatomi in teologia, nel 1951, e divenuto prete, mi ero proposto di essere per tutta la vita un figlio devoto del romano pontefice, il “santo padre”. Un buon sacerdote è anche un fervoroso devoto della Madonna, e tale ero anch’io, propugnatore della recita del rosario, divulgatore dei messaggi mariani di Lourdes e di Fatima.
Ora che conosco la Parola di Dio, so che le apparizioni mariane non sono altro che inganni diabolici, tesi a fuorviare le anime impedendo che esse vengano a contatto con la Verità (si legga, per esempio, ciò che ha scritto l’apostolo Paolo nella 2° lettera ai Corinti capitolo 11 verso 14 ed in 2° Tessalonicesi capitolo 2 versi 9-12).

La Madonna che appare ed annunzia un altro vangelo non ha nulla a che vedere con l’umile Maria, madre di Gesù, le cui ultime parole su questa terra, quasi un suo testamento, furono: “Fate tutto quello che Gesù vi dirà” (Vangelo di Giovanni cap. 2 v.5).

Io però m’ero formato in questo sistema di errori. Ero tenuto a fidarmi del magistero ecclesiastico, che si dichiara infallibile, ma avevo una conoscenza superficiale e distorta delle Sacre Scritture, e pertanto “ingannavo gli altri, essendo io stesso ingannato” (dalla 2° lettera di Paolo a Timoteo cap. 3 v.13).

Nondimeno nel mio intimo ero profondamente insoddisfatto. Amministravo i sacramenti ed a mia volta vi facevo ricorso, ma mi mancava il dono più bello che Dio vuol dare all’essere umano: la certezza della vita eterna mediante la fede nel sacrificio di Gesù Cristo. Evidentemente le “cisterne screpolate” dei sacramenti non potevano darmi l’acqua viva di cui avevo sete.

Le verità fondamentali della Bibbia, quelle riguardanti la salvezza, offerta gratuitamente all’uomo attraverso l’opera perfetta compiuta dal Signore Gesù, sono di una chiarezza cristallina. La teologia cattolica conosce la salvezza per grazia, ma arbitrariamente la rende astrusa e complicata.

La salvezza, in pratica, passa attraverso i sacramenti gestiti dalla casta sacerdotale, e bisogna meritarsela con la partecipazione ai sacri riti, con l’osservanza dei comandamenti e dei precetti, con le buone opere.

Il cattolico non può mai essere sicuro della propria salvezza eterna. Ed anche se muore in pace con Dio, gli resta da espiare una pena più o meno lunga nel purgatorio. In tal modo si svuota e si svaluta il sacrificio di Cristo, che del resto si pretende di rinnovare in ogni messa.

Si tratta dunque di un SISTEMA DOTTRINALE PERFIDO, anzi diabolico, che rende milioni di anime sue prede “con la filosofia e con vani raggiri secondo la tradizione degli uomini e gli elementi del mondo e non secondo Cristo” (Lettera ai Colossesi cap. 2 v..

Vani ragionamenti che ottenebrano il cuore (cap. 1 v.21) ed annullano le chiare affermazioni della Parola di Dio, come da Efesini cap. 2 vv.8 e 9:

“E’ per grazia che voi siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio. Non è in virtù di opere affinchè nessuno se ne vanti”.

Ed ancora:
“Vi ho scritto queste cose affinchè sappiate che avete la vita eterna, voi che credete nel nome del Figlio di Dio”(dalla 1° Lettera di Giovanni cap. 5 v.13).

Si potrebbero avere affermazioni più chiare di queste? Eppure “la mia mente era stata resa ottusa” ed “un velo rimaneva steso sul mio cuore” (2° lettera ai Corinzi cap. 3 v.14).

La mia anima appesantita dal peccato, era tormentata dalla paura del giudizio di Dio e della perdizione eterna.

La mia conversione si realizzò molto lentamente ma, alla fine, Colui che è ricco in misericordia compì in me un grande prodigio: dopo tanti anni, in cui avevo brancolato nel buio, i miei occhi poterono aprirsi alla luce dell’evangelo. Lo scoglio, che ostruiva l’uscita dal tunnel in cui mi trovavo, era costituito dalla dottrina, filosoficamente ben gongegnata del papato. Esso però risultò di cartapesta e venne facilmente infranto da alcune considerazioni di ordine storico e, soprattutto, dalla potenza della Parola di Dio. Questa recise altresì gli altri legami costituiti da dottrine umane, e mi fece vedere la mia teologia e tutte le cose passate “come tanta spazzatura al fine di guadagnare Cristo” (dalla lettera di Paolo ai Filippesi cap. 3 v..

Avevo ormai quarantanove anni, ne avevo trascorsi ventisei come “sacerdote”, ma valeva la pena ricominciare da capo: Sapevo finalmente in chi avevo creduto (2° Timoteo cap. 1 v.12)

Non sarei più stato come “un bambino sballottato da ogni vento di dottrina per la frode degli uomini, per l’astuzia loro nelle arti seduttrici dell’errore” (Lettera di Paolo agli Efesini cap. 4 v.14). Ora la mia fede veniva edificata sulla roccia della Parola di Dio, e nulla avrebbe più potuto smuoverla. Dalle tenebre ero passato alla “meravigliosa luce” della VERITA’.

A volte mi chiedo: Perché il Signore, che pure mi amava, ha permesso che io passassi fra gli errori di una religione, prima di chiamarmi “dalle tenebre alla Sua meravigliosa luce”? Forse perché la mia esperienza possa essere di aiuto ad altri, ed anche a te che leggi.

Ti consideri cattolico ma forse hai una conoscenza molto sommaria e confusa delle dottrine della tua religione. Probabilmente hai delle credenze tue personali, ma segui le tradizioni della religione di massa e non sei disposto ad abbandonarle. Certo. la Chiesa cattolica esercita una potente forza di attrazione e, pur avendo adulterato e falsificato a proprio vantaggio la Parola di Dio, si presenta come l’unica vera Chiesa cristiana.

NON LASCIARTI INGANNARE!
I riti solenni e i sacramenti, i templi maestosi, le feste, i viaggi papali, le immagini “prodigiose”, le apparizioni, i gruppi ecclesiali che ostentano una parvenza evangelica, le attività ecumeniche, i giubilei, tutto questo ha lo scopo di tenerti distratto e di impedirti di acquisire ciò di cui hai assoluto bisogno: Un contatto personale e vitale col Signore Gesù, unico Salvatore e Mediatore fra Dio e gli uomini, avendo come guida lo Spirito Santo, Suo autentico Vicario, che ci parla attraverso la Bibbia.

Non seguire la massa la quale, munita di tutti i conforti religiosi, avanza sulla via larga che porta alla rovina eterna.

“Larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa. Stretta, invece, è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano” (Parole di Gesù come riportate dal Vangelo di Matteo al cap. 7 vv. 13 e 14).

“Vi è una via che all’uomo pare dritta, ma finisce col condurre alla morte” (Libro dei Proverbi cap. 14 v.12).

Tale purtroppo è la via spaziosa delle religioni, ivi compresa quella di cui fui sacerdote. Ma Dio ti ama e vuole salvarti
Scegli GESU’ che è la Via, la Verità e la Vita. Credere in Lui comporta la rinunzia al peccato, ad un vano modo di vivere, ed anche alle proprie tradizioni religiose. Ma ti garantisco che ne vale la pena.”

Salvatore Gargiulo

TESTIMONIANZA

La preghiera di sua figlia



Di fronte a un folto uditorio, un libero pensatore aveva fatto un discorso attaccando la religione cristiana e gli ingenui che credevano alla preghiera. Qualcuno si alzò e chiese la parola:

‘Avete davanti a voi un uomo che era nel numero dei più miserabili della città. Ero dedito al bere e al gioco; picchiavo mia moglie. In breve, ero un bruto. Mia moglie e mia figlia avevano paura quando mi sentivano arrivare. Tuttavia, mia moglie ha pregato per anni in favore dell’essere odioso che io ero. Aveva anche insegnato alla nostra piccina a pregare per me.

Una sera, rientrai a casa, più presto del solito. Per una volta non ero ubriaco. Quando aprii la porta, mia moglie era appena salita al piano superiore per mettere la piccola a letto. Non feci rumore e tesi l’orecchio …. Mia figlia pregava: Salva il mio papà, Signore! Signore Gesù, salva il mio caro papà!

Non si erano rese conto che io ascoltavo. Senza rumore, lasciai la casa, profondamente emozionato. Ero dunque ancora caro per la mia bambina? Non credo di averle mai dato un bacio fino a quel momento. La mia gola si chiuse; gridai: Signore, aiutami; rispondi alla preghiera della mia bambina! E il Signore ha risposto.

Oggi, con la forza che Dio dà, posso essere un vero marito e un vero padre in casa mia. Ora siamo una famiglia felice. Ecco perché credo nella potenza della preghiera’

TESTIMONIANZA

Guarito dal cancro: testimonianza di Salvatore Casolla



Mi chiamo Salvatore. Prima di conoscere Gesù ero un alcolizzato e tossicofarmaco da 21 anni. Poi un giorno nel 2000 mi diagnosticarono un tumore maligno alla vescica e da quel giorno la mia esistenza è andata a peggiorare perché non accettai la malattia e il mio corpo deperiva giorno dopo giorno.

Arrivato a quel punto mia moglie mi chiese se ero disposto ad andare a San Giovanni Rotondo da Padre Pio e io credendo di ricevere la guarigione andai, ma non fu così, anzi tornai a Sassari e peggiorai ancora di più.

Passò un anno e nel 2001 incontrai un credente evangelico che sapeva delle mie condizioni, e per farmi ricevere la salvezza mi parlò di Dio e del suo figliuolo Gesù Cristo.

Le parole di quell'uomo mi rimasero impresse nella mente per molti mesi, poi vedendo la mia condizione aggravata, lo andai a cercare e lo pregai di accompagnarmi nella chiesa che lui frequentava.

Entrai e mi sedetti. Ad un certo punto del servizio di culto il pastore della chiesa invitò le persone ad accettare Gesù per ricevere la guarigione facendo un passo di fede. In quel momento sentii di rispondere all'appello e di farmi avanti.

I fedeli che erano lì presenti insieme al pastore pregarono per me. Io posi tutta la mia fede in quello che stavo facendo e in quel momento sentii un brivido dentro il mio corpo e fui guarito all’istante da Gesù.

La mia vita da quel giorno fu cambiata. Accettai GESU' nel mio cuore.

Da quel giorno sino ad ora sono passati quasi due anni e sto molto bene fisicamente e con me stesso, con la mia famiglia naturale, con la mia famiglia spirituale e sto bene soprattutto con Dio e con suo figlio Gesù Cristo.

Spero che questa mia testimonianza possa entrare nei vostri cuori e possa farvi capire quanto è potente la mano di Dio e che per Lui niente è impossibile.

TESTIMONIANZA

La Bibbia galleggiante

Un ufficiale giapponese vide, nel porto di Nagasaki, dalla coperta della sua nave, un libro galleggiare sul mare. Incuriosito lo fece pescare, ma purtroppo si accorse che non soltanto la lingua ma anche le lettere con cui il libro era stampato, gli erano completamente sconosciute.

Cercò qua e là di ottenere qualche indicazione circa il contenuto del libro ma invano. Finalmente un commerciante cinese potè appagare un poco la sua curiosità. Conosceva qualche parola d'inglese e si accorse che si trattava del “libro di Gesù”; il libro della religione degli stranieri che era stato tradotto pure in cinese. L'ufficiale conosceva pochissimo il cinese ma pregò il commerciante di procurargliene un esemplare. Appena ebbe ricevuto il Nuovo Testamento in cinese, cominciò con molta energia a studiare quella lingua, leggendo il libro. Benché egli stesso non se ne rendesse conto, lo Spirito santo operava già nel suo cuore.

Finito la lettura del libro, era diventato un uomo felice e sapeva che il Signore Gesù lo aveva salvato.

Per mantenere intatto il servizio religioso giapponese, era stato severamente vietato introdurre qualsiasi altra religione. Malgrado ciò l'ufficiale non poteva fare a meno di parlare del suo Salvatore e cominciò a leggere la Parola ai suoi familiari e ad intimi amici . In questo modo, il fuoco dell'amore di Cristo si accese in diversi cuori.

Negli anni che seguirono, vi fu in Giappone più libertà di culto e anche un missionario venne ad abitare a Nagasaki. L'ufficiale poteva ora parlare liberamente del suo “libro di Gesù” e testimoniare la sua fede nel Salvatore. Fu uno dei primi, in Giappone a confessare apertamente che apparteneva a Cristo e anche la sua vita e il suo modo di agire ne erano una dimostrazione vivente.

Tutto ciò acadde grazie a quella Bibbia galleggiante nel porto di Nagasaki . Sì, l'Evangelo ha la potenza di salvare tutti coloro che vi credono.

TESTIMONIANZA

Testimonianza di Salvatore Gargiulo, ex sacerdote cattolico

Ero fermamente convinto che il Papa fosse il successore di Pietro ed il vicario di Cristo. Licenziatomi in teologia, nel 1951, e divenuto prete, mi ero proposto di essere per tutta la vita un figlio devoto del romano pontefice, il "santo padre". Un buon sacerdote è anche un fervoroso devoto della Madonna, e tale ero anch'io, propugnatore della recita del rosario, divulgatore dei messaggi mariani di Lourdes e di Fatima.

Ora che conosco la Parola di Dio, so che le apparizioni mariane non sono altro che inganni diabolici, tesi a fuorviare le anime impedendo che esse vengano a contatto con la Verità (si legga, per esempio, ciò che ha scritto l'apostolo Paolo nella 2° lettera ai Corinti capitolo 11 verso 14 ed in 2° Tessalonicesi capitolo 2 versi 9-12). La Madonna che appare ed annunzia un altro vangelo non ha nulla a che vedere con l'umile Maria, madre di Gesù, le cui ultime parole su questa terra, quasi un suo testamento, furono: "Fate tutto quello che Gesù vi dirà" (Vangelo di Giovanni cap. 2 v.5).

Io però m'ero formato in questo sistema di errori. Ero tenuto a fidarmi del magistero ecclesiastico, che si dichiara infallibile, ma avevo una conoscenza superficiale e distorta delle Sacre Scritture, e pertanto "ingannavo gli altri, essendo io stesso ingannato" (dalla 2° lettera di Paolo a Timoteo cap. 3 v.13). Nondimeno nel mio intimo ero profondamente insoddisfatto. Amministravo i sacramenti ed a mia volta vi facevo ricorso, ma mi mancava il dono più bello che Dio vuol dare all'essere umano: la certezza della vita eterna mediante la fede nel sacrificio di Gesù Cristo. Evidentemente le "cisterne screpolate" dei sacramenti non potevano darmi l'acqua viva di cui avevo sete.

Le verità fondamentali della Bibbia, quelle riguardanti la salvezza, offerta gratuitamente all'uomo attraverso l'opera perfetta compiuta dal Signore Gesù, sono di una chiarezza cristallina. La teologia cattolica conosce la salvezza per grazia, ma arbitrariamente la rende astrusa e complicata. La salvezza, in pratica, passa attraverso i sacramenti gestiti dalla casta sacerdotale, e bisogna meritarsela con la partecipazione ai sacri riti, con l'osservanza dei comandamenti e dei precetti, con le buone opere. Il cattolico non può mai essere sicuro della propria salvezza eterna. Ed anche se muore in pace con Dio, gli resta da espiare una pena più o meno lunga nel purgatorio. In tal modo si svuota e si svaluta il sacrificio di Cristo, che del resto si pretende di rinnovare in ogni messa. Si tratta dunque di un sistema dottrinale perfido, anzi diabolico, che rende milioni di anime sue prede "con la filosofia e con vani raggiri secondo la tradizione degli uomini e gli elementi del mondo e non secondo Cristo" (Lettera ai Colossesi cap. 2 v.. Vani ragionamenti che ottenebrano il cuore (cap. 1 v.21) ed annullano le chiare affermazioni della Parola di Dio, come da Efesini cap. 2 vv.8 e 9: "E' per grazia che voi siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio. Non è in virtù di opere affinchè nessuno se ne vanti". Ed ancora: "Vi ho scritto queste cose affinchè sappiate che avete la vita eterna, voi che credete nel nome del Figlio di Dio" (dalla 1° Lettera di Giovanni cap. 5 v.13). Si potrebbero avere affermazioni più chiare di queste? [...]

Ti consideri cattolico ma forse hai una conoscenza molto sommaria e confusa delle dottrine della tua religione. Probabilmente hai delle credenze tue personali, ma segui le tradizioni della religione di massa e non sei disposto ad abbandonarle. Certo. la Chiesa cattolica esercita una potente forza di attrazione e, pur avendo adulterato e falsificato a proprio vantaggio la Parola di Dio, si presenta come l'unica vera Chiesa cristiana. NON LASCIARTI INGANNARE! I riti solenni e i sacramenti, i templi maestosi, le feste, i viaggi papali, le immagini "prodigiose", le apparizioni, i gruppi ecclesiali che ostentano una parvenza evangelica, le attività ecumeniche, i giubilei, tutto questo ha lo scopo di tenerti distratto e di impedirti di acquisire ciò di cui hai assoluto bisogno: Un contatto personale e vitale col Signore Gesù, unico Salvatore e Mediatore fra Dio e gli uomini, avendo come guida lo Spirito Santo, Suo autentico Vicario, che ci parla attraverso la Bibbia. Non seguire la massa la quale, munita di tutti i conforti religiosi, avanza sulla via larga che porta alla rovina eterna. "Larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa. Stretta, invece, è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano" (Parole di Gesù come riportate dal Vangelo di Matteo al cap. 7 vv. 13 e 14). "Vi è una via che all'uomo pare dritta, ma finisce col condurre alla morte" (Libro dei Proverbi cap. 14 v.12). Tale purtroppo è la via spaziosa delle religioni, ivi compresa quella di cui fui sacerdote. Ma Dio ti ama e vuole salvarti.

Scegli Gesù che è la Via, la Verità e la Vita. Credere in Lui comporta la rinuncia al peccato, la rinuncia ad un vano modo di vivere, ed anche alle proprie tradizioni religiose. Ma ti garantisco che ne vale la pena.

Gesù ha detto: "Se perseverate nella mia Parola, siete veramente miei discepoli; conoscerete la verità, e la verità vi farà liberi" (vangelo di Giovanni, cap. 8 vv. 31 e 32).

TESTIMONIANZA

La migliore dimostrazione
Una fruttivendola era seduta dietro al suo banco, nelle vicinanze di un ponte. Nei momenti in cui non aveva clienti, si metteva a leggere la sua Bibbia che le aveva già procurato tante benedizioni.

“Che libro legge continuamente?” chiese qualcuno che veniva a comprare. “Oh, è la Bibbia, la Parola di Dio”.
“Ah, come fa a sapere che la Bibbia è la Parola di Dio? Chi glielo ha raccontato?”. “Iddio stesso”, rispose la donna.
“Come, Dio le ha parlato?”, replicò l’uomo.

La fruttivendola rimase un po’ imbarazzata nel dover dimostrare che la Bibbia è la Parola di Dio. Alzando gli occhi al cielo e indicando verso il sole risplendente, disse: “Caro signore, mi può Lei dimostrare che quello è il sole?”
“Dimostrarglielo?” rispose, “E’ cosa semplice. La miglior prova è che il sole mi dà luce e calore”.

“Esattamente! È proprio così!” esclamò la fruttivendola. “La dimostrazione che la Bibbia è la Parola di Dio consiste nel fatto che essa riempie il mio cuore di luce

TESTIMONIANZA

Dio ha ricostruito la mia vita


Mi chiamo Martina, ho 52 anni, sono di origine tedesche ma vivo in Italia da 25 anni. Desidero far conoscere ai lettori di Cristiani Oggi come il Signore mi ha liberata dopo tanti anni di schiavitù dall’etilismo.

Quando ho cominciato ero convinta di poter gestire il consumo di alcol, ma in realtà la vita mi è sfuggita di mano e la dipendenza è diventata una triste realtà. Sono letteralmente sprofondata nella depressione. Un giorno mi sono svegliata realizzando di non ricordare più nulla dei precedenti quindici giorni.

Compresi così di aver bisogno di aiuto. Lo cercai tramite lo psicologo del Sert; mi piaceva sfogarmi con lui, poter parlare senza vergogna delle mie paure e della solitudine che mi teneva prigioniera nonostante avessi una famiglia numerosa. Fu molto bravo e comprensivo, ma neppure lui potette liberarmi dalla bottiglia.

I problemi in famiglia crescevano a vista d’occhio. A quel tempo dei miei cinque figli uno solo era maggiorenne. Aveva fatto una profonda esperienza di conversione a Cristo e me ne parlava spesso, mi diceva che Dio mi poteva aiutare, ma io non ero interessata al Suo aiuto. Preferivo il buio, nascondere me stessa e i miei problemi da donna alcolizzata ed emarginata. Pochi trovano importante cercare di capire le cause di questo tipo di problema, così anche l’offerta d’aiuto è scarsa.

Il 4 gennaio 2006, in occasione di un soggiorno a Milano, alla stazione Centrale incontrai un operatore col camper del Centro “Kades” dedicato al recupero dalle dipendenze. Mi parlò della sua esperienza di liberazione dalla droga e mi propose di provare, come lui, con Gesù. Entrai al Centro Kades qualche tempo dopo, senza sapere troppo di quello che mi sarebbe accaduto. Però presto compresi dentro di me che mi trovavo nel posto giusto.

Cominciai un percorso lungo, duro e difficile, ma ogni giorno cresceva in me il desiderio di conoscere il Signore. Cominciai a fare delle esperienze anche pratiche. Dopo 33 anni di dipendenza dal fumo, Gesù mi liberò da un giorno all’altro. Il 18 settembre 2006 durante un incontro di preghiera mi sentii come sotto la croce di Gesù a chiedere perdono per tutti i miei peccati e Lui, nella Sua misericordia, mi perdonò e salvò la mia anima. Provai grande gioia e gratitudine verso il Signore per la Sua grazia per me che non meritavo nulla.

Ancora oggi mi domando dove sarei se non avessi conosciuto Gesù! Dopo 21 mesi completai il programma al Centro Kades e tornai a Milano. Rientrai nella vita quotidiana con tanta voglia di fare, ma non avevo realizzato che, se io ero cambiata, il mondo intorno a me era però sempre lo stesso. Mi trovai di nuovo sola in una grande città. I combattimenti erano tanti. Il declino fu rapido e mi ritrovai con la bottiglia in mano. Di fatto avevo trascurato di confidare nel Signore e di posare i miei pesi ai Suoi piedi. Ma Lui non si era dimenticato di me! Nel 2010 sono rientrata al Centro Kades per altri sette mesi, durante i quali il Signore è stato con me e ha letteralmente ricostruito la mia esistenza.

Grazie alla Sua misericordia e al Suo grande amore oggi posso vivere una nuova vita, dignitosa, con i miei figli. Sono diventata parte della Chiesa Evangelica ADI di Milano, con la pace e la gioia di Gesù nel cuore e la certezza che non sarò mai più sola. In questi tempi difficili sono stata sostenuta da un verso della Bibbia che dice: “La mia carne e il mio cuore possono venir meno, ma Dio è la rocca del mio cuore e la mia parte di eredità, in eterno.” (Salmo 73:26).

Il Signore è buono e le Sue benedizioni sono immense. Lo ringrazio di cuore per come sta operando tangibilmente anche sui miei figli. Con loro confidiamo nel Signore, nelle Sue promesse, nella Sua fedeltà. Ogni giorno lo ringrazierò perché, come scrisse il re Davide, “O SIGNORE, Dio mio, io ho gridato a te e tu m’hai guarito.” (Salmo 30:2).

TESTIMONIANZA

La piccola inferma


Era nata con i piedi deformi e portava delle scarpe ortopediche che la costringevano a camminare facendo dei gran movimenti sgraziati. Si trovò un giorno con sua madre davanti ad una immensa tenda dalla quale usciva il suono di allegri cantici, cantati con entusiasmo da più di tremila persone. Esse entrarono e sentirono un predicatore chiamare le persone alla conversione. Egli spiegò che Gesù era sempre lo stesso, oggi come ieri, e ch’egli voleva continuare il suo ministerio di misericordia accanto ai malati. Poi il servitore di Dio annunciò che stava per pregare per i malati e imporre loro le mani, secondo l’insegnamento di Gesù, chiedendogli di guarirli. Parecchi andarono avanti per la preghiera.


" Mamma, se ci andassimo… ", disse Nancy.

" Ma no, tesoro mio, non è per te, rispose sua madre ". E, con gli occhi pieni di lacrime, uscì con la piccola inferma.

" Mamma, non credi che Gesù possa guarirmi? " chiese Nancy a sua madre lungo la strada.

" Ma sì, tesoro mio ".

" Allora perché mi hai detto: non è per te? "

" Nancy, riprese la madre imbarazzata e nello stesso tempo commossa per tanta fede, vorresti che tornassimo sotto quella tenda domani? "

" Oh! Sì, mamma. Ma allora, bisognerà chiedere al pastore di pregare perché Gesù mi guarisca, vero mamma? "

" Sì, tesoro mio ".

" Allora, bisogna che si vada presto a comprare delle scarpe come quelle delle altre bambine, per quando sarò guarita… Andiamoci subito, prima che i negozi vengano chiusi! "

Vi si recarono e, dopo aver fatto segno al venditore, la madre di Nancy chiese un paio di scarpe che potessero andare alla bambina.

" Mi piacerebbero delle scarpe bianche, dichiarò Nancy ".


La sera, s’addormentò stringendo le sue scarpe bianche sul suo cuore. E l’indomani, quando l’uomo di Dio, dopo aver ricordato le promesse dell’Evangelo, invitò i malati ad avvicinarsi per la preghiera, Nancy avanzò al braccio di sua madre.

" Che cosa hai in questo pacchetto? Chiese egli alla bambina ".

" Ho due graziose scarpe che metterò subito, quando Gesù mi avrà guarito, rispose ".

Commosso fino alle lacrime per una fede così semplice e così fiduciosa, l’uomo posò le mani sul capo della bambina e fece questa breve preghiera: " Signore Gesù, esaudisci la vera fede di questa bambina ". La bambina si sedette e slacciò le sue scarpe ortopediche. I suoi piedi erano sempre storti. Prese una scarpetta bianca, fece il gesto d’infilarla e… allora… in un istante, davanti a tremila persone, il miracolo si compì: i suoi piedi si raddrizzarono!

Presto Nancy camminava sul palco come una principessina, calzata delle sue scarpe bianche…

Questa è la fede di una bambina! Questa è la fiducia che noi dobbiamo imparare, di fronte al Signore e alle promesse ch’Egli ci ha fatte nella sua santa Parola.

TESTIMONIANZA

L’esperienza del marinaio




In una certa epoca, giacchè ero contadino, vendevo del latte a privati. Tra i miei clienti c’era un fuochista che faceva spesso dei lunghi viaggi all’estero. Un giorno che era a casa, tra un viaggio e l’altro, venne da noi per comprare del latte. Nel corso della conversazione gli parlai della necessità di essere salvato e di mettersi in pace con Dio. Mi dichiarò però che non credeva all’esistenza di Dio né ad un’altra vita dopo questa. Gli chiesi allora perché mai facesse battezzare i suoi bambini se non credeva nel cristianesimo. Gli feci anche capire che è da ipocriti fare qualcosa a cui non si crede. Rispose che in fondo non aveva mai riflettuto su tale aspetto della questione. Quando poi gli spiegai che il battesimo, secondo le parole stesse di Gesù, era solamente per i credenti, esclamò: "Ma allora sono un pagano!" Ed io, senza esitare, gli confermai questa sua deduzione. Gli chiesi poi se avesse mai notato che Dio lo stava chiamando, per esempio attraverso una malattia o una disgrazia qualsiasi, e se avesse mai ascoltato il Vangelo. "No, il cristianesimo non fa per me", mi rispose. "Io non lo conosco affatto e non mi sono mai occupato di religione". Mi raccontò poi che durante la 1a Guerra Mondiale aveva fatto naufragio parecchie volte e che aveva visto così la morte in faccia più di una volta, senza però restarne particolarmente impressionato. Pensava, come del resto tanta altra gente, che quando si è morti finisce tutto. Secondo lui, non c’era un’altra vita dopo la morte ed eravamo in fondo come animali che, dopo aver esalato l’ultimo respiro, finiscono la loro esistenza. Io gli spiegai allora che la morte, lungi da essere un annichilimento, non è altro che una separazione. Vedendo però la sua insensibilità, gli dissi che non volevo parlare oltre su questo tema, ma che da ora in poi avrei pregato affinchè Dio, che ha accesso in ogni luogo, trovasse anche la via per arrivare alla sua anima. E conclusi: "Da questo momento in poi sarà Dio stesso a parlarle dovunque lei si trovi, a terra o in mare".

Qualche mese dopo, il marinaio rientrò da un viaggio all’estero e venne di nuovo a prendere del latte per la sua famiglia. Era una bella giornata d’estate e così andammo a fare un giro in campagna. Discutemmo un po’ sulla bellezza della natura e sulle prospettive di un buon raccolto. Poi incominciò a interrogarmi con prudenza su questioni spirituali. Gli ricordai allora la nostra conversazione dell’ultima volta: "Avevamo convenuto di non discutere più su quest’argomento; lei aveva affermato di non credere all’esistenza di Dio e aveva anche riconosciuto di essere un pagano. E’ per questo che penso che, per il momento, sarebbe meglio lasciare queste cose da parte. Io però le avevo promesso di pregare costantemente per lei, affinchè fosse Dio stesso a parlarle: Lui sa fare queste cose molto meglio di me!" Ricondussi quindi la conversazione su temi terreni e questa mia poca voglia di abbordare l’argomento spirituale dovette sicuramente sorprenderlo. In realtà avevo ben capito che il Signore aveva iniziato a toccare quel cuore, ma mi sembrò più opportuno lasciare che quest’uomo riflettesse ancora un po’, fino al momento in cui la questione spirituale sarebbe diventata per lui di vitale importanza.

Passarono ancora due mesi e poi ritornò da un nuovo viaggio in mare. Questa volta trovò dei problemi ad attenderlo: sua moglie si era ammalata gravemente ed era stata portata in ospedale. Mi accorsi allora che era diventato taciturno, tutto il suo coraggio lo aveva abbandonato ed era molto giù di morale. L’invitammo quindi a mangiare da noi e dopo il pranzo ci mettemmo a parlare della pioggia e del bel tempo. Io ardevo dalla voglia di abbordare il tema che avevo a cuore, sapendo bene che attraverso la malattia di sua moglie Dio lo stava chiamando. Volli però lasciare a Dio stesso il compito di dirigere la conversazione ed io rimasi in attesa che fosse il marinaio ad aprirsi e a dirmi quale fosse il peso che lo opprimeva. Scambiammo ancora qualche parola sulla proprietà e sugli affari e lui si stupì che noi potessimo vivere con un esercizio così piccolo, date le dimensioni della famiglia. "Noi dipendiamo totalmente dalla grazia di Dio", risposi, "ma questo è un mistero che lei non può ancora capire".

Allora mi chiese spontaneamente di raccontargli alcune mie esperienze. Nel corso della conversazione mi confidò che durante il suo ultimo viaggio aveva fatto lui stesso una strana esperienza di cui voleva parlarmi. Lo invitai a raccontarmi tranquillamente la sua storia, aggiungendo che forse avrei potuto aiutarlo a comprenderne il senso.

Mi spiegò innanzitutto che da qualche tempo non si sentiva più a suo agio, come se tutto congiurasse contro di lui; la malattia della moglie gli aveva scosso profondamente i nervi al punto da fargli perdere il sonno, da impedirgli di rilassarsi, tenendolo continuamente in uno stato di agitazione, giorno e notte. Si soffermò poi sulla strana esperienza che aveva fatto nel corso del suo ultimo viaggio.

Un giorno, mentre era al lavoro, nel locale della caldaia, qualcuno lo chiamò per nome. Si arrampicò in fretta sul ponte dove trovò alcuni marinai e chiese loro se lo avessero chiamato. Ricevuta risposta negativa, tornò al suo lavoro. Poco dopo si sentì chiamare ancora per nome e salì nuovamente dai suoi compagni che si burlarono di lui. Credette allora di essere vittima di uno scherzo, per cui si arrabbiò e lanciò parole ingiuriose nei loro confronti. Poi scomparve di nuovo per ritornare al suo lavoro, ben deciso a non farsi più prendere in giro. La sua collera si era appena calmata, quando intese pronunziare il suo nome per la terza volta. Ma ora il suo nome risuonò in modo tale da non potersi più sbagliare: non erano i suoi compagni a chiamarlo, ma si trovava in presenza di una potenza invisibile. Mentre stava riflettendo, sentì queste parole: "E’ l’Iddio dei cieli, l’Iddio di Bjerre che ti parla! Quando rientrerai a casa va a trovare Bjerre e parlagli". Ecco perché era venuto: sapeva che la sua anima era perduta e che non era pronto ad incontrare Dio. Ma adesso desiderava entrare in contatto con l’Iddio che gli aveva parlato nel fondo della nave, nel locale della caldaia. Gli spiegai allora il modo di trovare la via che conduce a Dio, quella via che passa per il Suo Figliuolo Gesù Cristo: "Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di Me"; "Io sono venuto per salvare ciò che era perito" (Giovanni 14:6; Luca 19:10).

Decidemmo di cercare il Signore in preghiera ed io pregai per lui domandando a Dio di salvarlo e di togliere il velo d’incredulità che gli nascondeva ancora la gloria di Dio. C’eravamo da poco inginocchiati quando il marinaio, profondamente pentito dei suoi peccati, scoppiò a piangere e si mise a gridare: "Signore, salvami! Ricevi il miserabile peccatore che sono e perdonami, affinchè tu possa diventare il mio Dio!" Gli mostrai i passi della Bibbia che si riferiscono al perdono dei peccati che si ottiene mediante la fede in Gesù Cristo, e alla salvezza di cui godiamo quando ringraziamo Dio per fede: "Se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore e avrai creduto col cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato; infatti col cuore si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa confessione per essere salvati" (Romani 10:9-10).

Cominciò allora a ringraziare Dio perché Gesù era morto per lui e perché così, per una grazia immeritata, poteva essere un figlio di Dio e avere per Padre il Dio del cielo. Mentre pregava, il Signore riempì il suo cuore di pace e di gioia di modo che, dopo la preghiera, era completamente trasformato. Per mezzo della nuova nascita era diventato una nuova creatura in Gesù Cristo. Prendemmo un innario e cantammo alcuni cantici edificanti. Mi lasciò con il cuore pieno di gioia, ma quando ritornò il giorno seguente era in uno stato angoscioso a causa della moglie. Si era recato all’ospedale per raccontarle quello che gli era successo, ma lei a quella notizia era andata in collera dichiarando che non aveva nessuna voglia di diventare santa e bigotta. Dopo questo eccesso di collera, però, il suo stato fisico si era ancor più aggravato e quindi il marito era molto inquieto. Gli dissi che Dio aveva il potere di guarire sua moglie e gli citai vari casi di guarigione in risposta alla preghiera, di cui ero stato testimone. Ci mettemmo poi in ginocchio e pregammo per sua moglie domandando a Dio di rivelarsi nella sua vita, di parlare al suo cuore e di guarirla, affinchè potesse rientrare presto a casa sua.

Il giorno dopo il marinaio ritornò a visitare sua moglie nell’ospedale chiedendosi come lo avrebbe accolto e se Dio avesse ascoltato la nostra preghiera. Quando entrò nella stanza dell’ammalata, questa l’accolse a braccia aperte: Dio aveva esaudita la nostra preghiera e aveva parlato al suo cuore. Adesso era disposta a seguire il marito nel cammino del cielo, certa che la via che avevano scelto era quella buona. Quando il marinaio mi raccontò la trasformazione della donna, il suo viso risplendeva come il sole. Insieme ringraziammo il Signore per la Sua bontà, la Sua saggezza e la Sua meravigliosa potenza.

Erano appena trascorsi quindici giorni che la moglie del marinaio uscì dall’ospedale, con grande stupore di molti. Era guarita da una malattia ritenuta allora incurabile e che le aveva causato lunghi anni di sofferenze. Dio aveva rivelato a questi coniugi il Suo segreto: Gesù Cristo. Questo racconto mostra che il Signore agisce sulla terra, come sul mare, di notte come di giorno.

 

 

 

 

TESTIMONIANZA

Joyce



Poichè Egli ci ha riscossi dalla potestà delle tenebre e ci ha trasportati nel regno del Suo amato figlio. (Colossesi 1:13)



Ho 32 anni e sono nata in Nigeria a Benin City. La mia famiglia di origine è composta da 17 persone. Da noi vige ancora la poligamia e io sono la tredicesima figlia. A 15 anni ho avuto il mio primo figlio e a 16 il secondo. Poi mio marito prese una seconda moglie ed io, amareggiata lo lasciai. Tornai a casa di mio padre e lì stetti per un pò di tempo.

Una mia sorella conosceva delle persone che potevano farmi emigrare in Italia, parlai con loro ed esse mi assicurarono che mi avrebbero trovato lavoro come cameriera, ma non era così. Giunsi a Roma e da lì mi portarono a Rimini, dove scoprii che il lavoro non consisteva nel fare la cameriera, ma nel battere i marciapiedi. Un lavoro sporco e molto umiliante.

Oltretutto quegli uomini che mi avevano fatto arrivare in Italia volevano ancora molti milioni oltre a quelli che avevo già dato loro, io non li avevo e così mi sfregiarono il viso con la lama di un coltello.

La polizia mi prese e mi diede "foglio di via". Io, invece di rimpatriare, cambiavo città e così andai in 12 località diverse: Pescara, Brescia, Ascoli Piceno... fino a Palermo.

Una sera del 1995 ero da sola, due uomini sul motorino cominciarono a molestarmi e poi, scesi, cominciarono a picchiarmi. Cominciai a gridare cercando aiuto e, grazie a Dio i fratelli della tenda "Cristo è la Risposta" che si trovavano proprio lì vicino, udirono le mie grida e vennero in mio aiuto. Mi soccorsero, mi portarono dentro la tenda per medicarmi e poi mi parlarono di Gesù. Infine mi regalarono una copia della Bibbia bilingue: inglese e italiano. Cominciai a frequentare le loro riunioni perchè mi piacevano molto. Una sera mi fecero conoscere una sorella e mi affidarono a lei, in modo che quando loro si sarebbero trasferiti in un’altra città ci sarebbe stato qualcuno che si potesse prendere cura di me.

Per un pò di tempo frequentai la comunità evangelica di Palermo, ma non riuscivo a vivere secondo il volere di Dio. Bevevo whisky (me lo avevano insegnato quegli uomini che mi avevano portato in Italia: "Se senti freddo bevi che ti scalderai..."), fumavo non solo sigarette ma anche hashish e marijuana. Lasciai la comunità e ripresi la mia vita immorale. Ma ormai qualcosa era successo nel mio cuore: stavo male dentro e la mia coscienza mi accusava. Però non le davo retta e continuavo sempre nello stesso modo, fino a quando la Polizia non mi prese per l’ennesima volta e mi mise agli arresti domiciliari. Messa alle strette, tornai al Signore, in chiesa, e piano piano il messaggio della Parola di Dio toccò il mio cuore sempre più in profondità, cambiandomi. A poco a poco lasciai il bere e il fumare, e cominciai a provare amore anche verso i miei figli, che erano quasi diventati degli estranei per me.

Il Signore mi ha concesso anche la grazia di sistemare le mie cose con la legge: è stato revocato il mandato d’espulsione che pendeva su di me in 12 città d’Italia e ora sono in attesa del permesso di soggiorno e so che Dio mi aiuterà.

Lo scorso mese di Dicembre ho fatto patto con il Signore pubblicamente battezzandomi in acqua, perchè lo voglio servire e voglio vivere per Cristo per tutta la mia vita.

TESTIMONIANZA

Ero un drogato


Mi chiamo Michele ed ho 24 anni. All’età di 17 anni ho cominciato a fare uso di droga: spinelli, pasticche e soprattutto psicofarmaci. Avevo sempre forti liti con mio padre al mio rientro in casa, perché ero sempre in pessime condizioni, ma a me non interessavano minimamente le sue preoccupazioni perchè i miei unici interessi erano la droga, la musica e la letteratura. La mia camera era sempre così impregnata di fumo da non permettere a nessuno perfino di entrarci, tanto c’era un cattivo odore di marijuana. Quando avevo circa 20 anni, mi venne a mancare mia madre ed in quel periodo la mia vita toccò proprio il fondo. Passai circa un mese da solo nella mia stanza completamente distrutto e davanti a me avevo del continuo delle immagini molto brutte che mi condizionavano, controllando la mia vita. Alla fine di questo mese uscii di casa per trovare dell’ "erba", e trovatola tornai e mi rinchiusi in camera. Appena iniziai a fumare iniziò per me un incubo dal quale sembrava non esserci via d’uscita, entrai in una forte crisi esistenziale. Da quel momento iniziai anche a fare uso di psicofarmaci come cura di queste crisi, assumendoli quotidianamente e sempre a dosi più elevate.

Contemporaneamente continuavo ad assumere altra droga. La mia vita era completamente distrutta!

I problemi a casa aumentavano di giorno in giorno, perché con mio padre litigavamo continuamente, tanto che ero arrivato al punto di evitarlo. A volte capitava che quando tornavo a casa, vedendo la luce della cucina accesa, rimanevo fuori ad aspettare finchè mio padre andasse a dormire, per poi rientrare. Quando però non riuscivo ad aspettare che mio padre si coricasse, dormivo per terra in una stanza del palazzo, dove c’era l’ascensore.

Nonostante tutto, mio padre mi portò in un centro per tossicodipendenti, ma per me non c’era niente da fare; facevo solo delle flebo perché avevo il fegato a pezzi a causa dei psicofarmaci. Continuavo a fare uso di droghe, prendevo delle pasticche molto forti, quasi una scatola al giorno. Quando non avevo altro, cercavo per le strade del paese i filtri degli spinelli per potermi drogare in qualche modo. La gente mi prendeva in giro a causa del mio aspetto trascurato e per il mio modo di vestire strano e trasandato; mi dicevano: "Drogato dove stai andando"?

Non avevo amici "normali" con i quali parlare, per poter fare anche un semplice discorso, nè persone che erano capaci di aiutarmi, tanto più che a me neanche interessava ormai fare una vita tranquilla.

Ricordo che un giorno presi un’intera confezione di psicofarmaci molto forti e stetti molto male, tanto che barcollavo tenendomi per i muri e cadevo a terra del continuo. La gente che mi guardava diceva che ormai per me non c’era più niente da fare, che ero ormai morto. Anche tutti i medici che mi hanno visitato hanno detto a mio padre che per me non c’era nessuna possibilità di recupero, che ero ormai spacciato.

Ero infatti arrivato proprio ad uno stadio terminale della mia vita, quando un giorno dei ragazzi vennero a farmi visita e mi parlarono di Gesù.

Mi parlarono non di un Gesù religioso, ma di un amico che può cambiare la vita della gente; mi dissero che solo Gesù poteva salvarmi e tirare fuori dalla mia triste situazione e che Egli era pronto a farlo se io ero disposto a farlo entrare nella mia vita. Loro mi parlavano ed io sentivo una grande pace nella mia vita ed incominciai a riconoscere che Gesù era l’unico che mi poteva veramente aiutare. Pregai allora insieme a quei ragazzi ed accettai Gesù come mio personale Salvatore e Signore; in quell’istante tutti i miei problemi svanirono ed io sentii in me una grande pace ed una immensa gioia: ero praticamente rinato! Non feci più uso di droga e psicofarmaci, che erano le mie più grandi dipendenze. Dopo una settimana circa, neanche i miei parenti più stretti mi riconoscevano per strada, tanto era evidente il cambiamento. Infatti anche il mio aspetto esteriore è completamente mutato così come anche il rapporto con la mia famiglia ed in particolare con mio padre. Gesù ha operato un vero miracolo nella mia vita! Ero nella tristezza più profonda ed Egli mi ha donato piena gioia, ero nella morte e nella distruzione ed Egli mi ha donato vita e vita in esuberanza.

Michele Caristi

BELLISSIMA STORIA DI UNA DONNA CHE DECIDE DI NON ABORTIRE PIU'.....


Una donna arriva disperata dal suo ginecologo e disse : Dottore Lei mi deve aiutare, ho un problema molto, ma molto serio mio figlio ancora non ha completato un anno ed io sono di nuovo incinta, non voglio altri figli in un cosi corto spazio di tempo, ma si con qualche anno di differenza.

Allora il medico domandò : Bene, allora Lei cosa desidera che io faccia? La Signora rispose : Voglio interrompere questa gravidanza e conto sul suo aiuto. IL medico allora iniziò a pensare e dopo un lungo silenzio disse: Penso che abbia trovato un metodo per risolvere il suo problema meno pericoloso per Lei. La signora sorrise pensando che il medico aveva accettato la sua richiesta.

IL Dottore continuò a parlare : Allora cara signora, per risolvere il suo problema e non stare con 2 neonati in un così corto spazio di tempo, uccidiamo questo che è fra le sue braccia, cosi lei potrà riposare per 9 mesi finche avrà l'altro. Se dobbiamo uccidere, non fà differenza fra questo o quell'altro, anche perchè sacrificare questo che lei ha tra le sue braccia è molto più facile, perchè non ci saranno rischi per Lei.

La donna rimase molto più che disperata e disse : Nooooooo dottore uccidere un bambino è crimine!!!
Il dottore rispose: Anch'io la penso come Lei, ma Lei era tanto convinta che ho pensato di aiutarla.

Dopo alcune considerazioni, il dottore capì che la sua lezione aveva fatto il suo effetto, e riuscì a far capire alla madre che non c'era la minima differenza fra quello tenuto in braccio e quello dentro del suo ventre.... Sorrise e disse : ci vediamo fra una settimana per la prima ecografia e per sentire il cuoricino del fratellino

TESTIMONIANZA

BELLISSIMA STORIA DI UNA DONNA CHE DECIDE DI NON ABORTIRE PIU'.....


Una donna arriva disperata dal suo ginecologo e disse : Dottore Lei mi deve aiutare, ho un problema molto, ma molto serio mio figlio ancora non ha completato un anno ed io sono di nuovo incinta, non voglio altri figli in un cosi corto spazio di tempo, ma si con qualche anno di differenza.

Allora il medico domandò : Bene, allora Lei cosa desidera che io faccia? La Signora rispose : Voglio interrompere questa gravidanza e conto sul suo aiuto. IL medico allora iniziò a pensare e dopo un lungo silenzio disse: Penso che abbia trovato un metodo per risolvere il suo problema meno pericoloso per Lei. La signora sorrise pensando che il medico aveva accettato la sua richiesta.

IL Dottore continuò a parlare : Allora cara signora, per risolvere il suo problema e non stare con 2 neonati in un così corto spazio di tempo, uccidiamo questo che è fra le sue braccia, cosi lei potrà riposare per 9 mesi finche avrà l'altro. Se dobbiamo uccidere, non fà differenza fra questo o quell'altro, anche perchè sacrificare questo che lei ha tra le sue braccia è molto più facile, perchè non ci saranno rischi per Lei.

La donna rimase molto più che disperata e disse : Nooooooo dottore uccidere un bambino è crimine!!!
Il dottore rispose: Anch'io la penso come Lei, ma Lei era tanto convinta che ho pensato di aiutarla.

Dopo alcune considerazioni, il dottore capì che la sua lezione aveva fatto il suo effetto, e riuscì a far capire alla madre che non c'era la minima differenza fra quello tenuto in braccio e quello dentro del suo ventre.... Sorrise e disse : ci vediamo fra una settimana per la prima ecografia e per sentire il cuoricino del fratellino

BELLISSIMA STORIA DI UNA DONNA CHE DECIDE DI NON ABORTIRE PIU'.....


Una donna arriva disperata dal suo ginecologo e disse : Dottore Lei mi deve aiutare, ho un problema molto, ma molto serio mio figlio ancora non ha completato un anno ed io sono di nuovo incinta, non voglio altri figli in un cosi corto spazio di tempo, ma si con qualche anno di differenza.

Allora il medico domandò : Bene, allora Lei cosa desidera che io faccia? La Signora rispose : Voglio interrompere questa gravidanza e conto sul suo aiuto. IL medico allora iniziò a pensare e dopo un lungo silenzio disse: Penso che abbia trovato un metodo per risolvere il suo problema meno pericoloso per Lei. La signora sorrise pensando che il medico aveva accettato la sua richiesta.

IL Dottore continuò a parlare : Allora cara signora, per risolvere il suo problema e non stare con 2 neonati in un così corto spazio di tempo, uccidiamo questo che è fra le sue braccia, cosi lei potrà riposare per 9 mesi finche avrà l'altro. Se dobbiamo uccidere, non fà differenza fra questo o quell'altro, anche perchè sacrificare questo che lei ha tra le sue braccia è molto più facile, perchè non ci saranno rischi per Lei.

La donna rimase molto più che disperata e disse : Nooooooo dottore uccidere un bambino è crimine!!!
Il dottore rispose: Anch'io la penso come Lei, ma Lei era tanto convinta che ho pensato di aiutarla.

Dopo alcune considerazioni, il dottore capì che la sua lezione aveva fatto il suo effetto, e riuscì a far capire alla madre che non c'era la minima differenza fra quello tenuto in braccio e quello dentro del suo ventre.... Sorrise e disse : ci vediamo fra una settimana per la prima ecografia e per sentire il cuoricino del fratellino

TESTIMONIANZA

Sono stato liberato dall’omosessualità



Mi chiamo Giuseppe e sono nato a Giugliano (NA). La mia famiglia è sempre stata cattolica, io andavo in chiesa, ero chierichetto e sono stato al seminario di Pompei per cercare una soluzione per la mia vita. La mia esperienza è stata un pò difficile.

Mia madre fu uccisa quando io avevo solo 17 mesi e conosco la persona che ha commesso l’omicidio. In seguito a questo tragico epilogo vissi insieme a mia nonna la quale mi raccontava sempre della morte di mia madre. Immaginatevi un bambino che cresce con una nonna che continuamente faceva riemergere le cose brutte del passato. Ricordo che lei teneva anche conservati gli articoli di cronaca dei giornali me li leggeva e mi faceva vedere le immagini dell’accaduto. Nutrivo rancore nei confronti della persona che aveva ucciso mia madre. Io sono l’ultimo figlio di diversi che mia madre ha portato alla luce prima di morire. Non ho mai vissuto insieme ai miei fratelli e sorelle e a mio padre. Crescendo giocavo sempre con mia cugina e cominciai a sviluppare tendenze omosessuali. A otto anni un ragazzo abusò di me e per anni andai avanti, rancore, amarezza, omosessualità. Tutte queste cose messe insieme non mi permisero di vivere una vita come un qualsiasi ragazzo, ma ho vissuto infanzia ed adolescenza in un modo molto difficile.

Nessuno mi poteva aiutare tantomeno mia nonna o il prete della parrocchia, cercavo di pregare i santi come potevo e non sapevo niente di Gesù e della vita eterna. Sì, ero cattolico e andavo in chiesa, ma ogni volta che uscivo facevo quello che volevo. Ricordo che a 17 anni mi sentivo un vecchio con dentro peccati orribili che pesavano sulla mia coscienza, ma posso dire una cosa della quale ho piena certezza: Dio ha vegliato sulla mia vita fin dall’inizio, quando mia madre subì un terribile incidente mentre era incinta di me. Anche quando crescevo vedevo che la mano di Dio era sopra di me aspettando il momento giusto per prendermi.

Proprio a 17 anni qualcuno per la prima volta mi parlò di Gesù. Era un ragazzo, mi disse di essere stato liberato dalla droga e mi invitò ad una comunità evangelica che stava aprendo proprio nel mio paese. Tutta la famiglia cominciò a frequentarla ma io ero ancora indeciso. Dopo tanta insistenza da parte loro per la prima volta entrai in questa comunità. Vidi qualcosa di veramente bello nei volti delle persone presenti traspariva gioia e grande forza interiore. Molte volte noi dobbiamo mascherarci e fare vedere ciò che in realtà non siamo. Oggi dopo aver conosciuto Gesù posso mostrare la gioia della salvezza, non devo più mettere una maschera, non devo fare vedere quello che non c’è in me. Dio ha dato anche a me ciò che quei credenti avevano. Ricordo ancora molto bene il giorno in cui chiesi perdono a Dio dei miei peccati e appena uscito di chiesa buttai via le sigarette. Dio cominciò un’opera di trasformazione nella mia vita: atteggiamenti femminili, attrazioni e desideri sporchi cominciavano a scomparire, iniziavo a vedere una realtà nuova e a capire che questa non era una semplice religione era una verità che per molti anni mi era stata tenuta nascosta. Dio prese cura della mia vita, mi riempì con il Suo Santo Spirito. Quando oggi incontro un omosessuale, sono contento di potergli dire: "io sono una persona libera". Oggi non solo ho il privilegio di avere una vita cambiata ma anche di poter andare a dire agli altri " Ciò che Gesù ha fatto nella mia vita, può farlo anche nella tua". Anche se passerai dei momenti difficili, in cui sembra che non ce la fai più, perché le difficoltà e i tuoi sentimenti, sono contro a te, ricordati questo: "L’opera che Lui ha cominciato la porterà a compimento".

AMEN

Giuseppe Basile

TESTIMONIANZA

Sette lingue



Un ministro di culto Metodista che era altamente rispettato mi ha raccontato la seguente storia. Le lingue erano il suo passatempo e lui ne parlava speditamente almeno sette. Avendo letto sul giornale che nella Cappella di Bowland Street, in Bradford, si stavano sperimentando delle straordinarie scene di fervore di risveglio, e che alcuni professavano di avere il dono delle lingue e il dono di profezia, egli decise di investigare.

Egli prese il treno per Bradford pregando molto affinché egli fosse guidato in maniera chiara, e quando arrivò a destinazione entrò nella riunione nel momento in cui l’intera congregazione stava lodando Iddio assieme in modo udibile.

Egli si inginocchiò con tutti noi, e pochi istanti dopo egli rimase meravigliato nel sentire attorno a lui delle persone lodare e adorare il Signore in ognuna delle sette lingue che lui conosceva bene.

Rimase senza parole. I presenti erano troppo occupati nella loro adorazione per notare che lui era entrato e si era inginocchiato in mezzo a loro. Certamente nessuno dei presenti sapeva quali lingue lui sapeva parlare. E poi ancora, loro stavano rallegrandosi per la morte, la resurrezione e il promesso ritorno del Signore Gesù, esaltando l’efficacia del Suo sangue purificatore e del Suo potere risorto. Ci furono molte cose che lui capì erano Scritturali in quella riunione, sebbene lui prima di allora non le avesse mai viste messe in pratica.

Senza dire una parola egli andò via dalla riunione per tornarsene a casa sua, e mentre era in viaggio si trovò in una carrozza ferroviaria da solo, così egli tirò fuori la sua pipa e il tabacco, e l’accese per pensare a tutto quello che aveva visto e sentito durante la riunione in Bowland Street. Un grande desiderio di essere ripieno di Spirito Santo e di essere posseduto e controllato da Dio si impossessò di lui. Allora capì che quel tabacco della pipa era in qualche modo in contrasto con quel suo desiderio, cosicché egli gettò la sua pipa e la sua borsa da tabacco fuori dalla finestra della carrozza del treno e gettandosi sulle sue ginocchia egli gridò a Dio affinchè rivestisse anche lui di potenza dall’alto. Quando il suo treno arrivò alla stazione dove doveva fermarsi, egli vide che anche lui stava esaltando il Signore Gesù in una nuova lingua che lui non aveva mai imparato.

A partire da quel tempo egli venne spesso a Bradford per passare del tempo in comunione con noi, portando con lui dei membri della sua congregazione, e io gli ho sentito raccontare questa esperienza in varie occasioni.