INTRODUZIONE

Il verso che fa da "cappello " al nostro studio esprime, in sintesi, quello che può essere definito, senza ombra di dubbio, il programma fondamentale della vita cristiana: "Crescere in ogni cosa per somigliare a Cristo". La crescita spirituale, dunque, non è qualcosa di facoltativo, qualcosa che riguarda unicamente quanti, a detta di alcuni, desiderano diventare campioni della fede, colonne nella chiesa, eroi dello spirito... essa è un imperativo, un comando divino rivolto a tutti, un'esigenza comune ad ogni credente in Cristo (2Pietro 3:18).

In altre parole: "Dopo la nuova nascita, io devo crescere, tu devi crescere, ogni figliolo di Dio deve crescere!

 

 

DIO DESIDERA LA CRESCITA DEI SUOI FIGLIOLI

Dio non è un Essere "statico" ma "dinamico". La Parola di Dio rivela che il Signore non se ne sta con le mani in mano! (Genesi 1:1Daniele 7:9,10Apocalisse 4:5). Tutto della Sua natura e di quello che fa, parla di vita, di movimento, diprogresso, di crescita (Salmi 104:30).

 

Dio non si ferma e non si accontenta; la crescita ed il progresso sono sempre stati il Suo desiderio, fin dal principio, per l'intero Creato in generale (Genesi 1:11,21,22), per il genere umano in particolare (Genesi 1:27,28Genesi 9:1,7), e più che mai per la Sua Chiesa, il popolo dei redenti che Egli ha chiamato alla Gloria Celeste (Efesini 4:11,12).

 

Da quanto ci è dato di capire, leggendo le Sacre Scritture, questo desiderio divino di progresso non si estinguerà con l'arrivo della Chiesa in Cielo. Il Cielo non è e non sarà mai un luogo "contemplativo", neanche dopo il nostro arrivo! (Apocalisse 7:1722:3,4).

 

 

L'UOMO DESIDERA CRESCERE

Poiché siamo stati fatti ad immagine di Colui che per Sua natura non può starsene fermo, sterile ed improduttivo, ogni essere umano nasce con il bisogno impellente di realizzare se stesso accompagnato dall'istintivo desiderio di scoprire lo scopo della propria esistenza (Ecclesiaste 3:11).

 

Questo spiega perché i bambini non vedono l'ora di diventare fisicamente alti e robusti come i loro genitori... perché tutti desiderano diventare mentalmente maturi per comprendere adeguatamente le cose della vita ed avere un posto, il loro posto nella società... perché l'uomo soffre quando realizza che moralmente la sua "statura" non è sufficientemente elevata da concedergli pace, serenità, una coscienza serena... perché, spiritualmente parlando, c'è un inconsapevole anelito a Dio in ogni uomo (Salmi 145:15,16).

 

Spesso questo intimo bisogno viene interpretato come una chiamata all'insegnamento, come una brama di prosperità, come la ricerca di una condizione sociale più elevata ed avanzata. Tutti ricercano soddisfazione e completezza. Finché l'uomo resta lontano da Dio, questo desiderio di completezza spirituale non può essere appagato perché essa si raggiunge solo con una solida relazione spirituale con Dio (Giovanni 17:310:10).

 

 

LA CHIESA DESIDERA LA CRESCITA DEI CREDENTI

Leggiamo (Colossesi 1:9,10). Risulta evidente che il desiderio dell'apostolo Paolo, per non dire della Chiesa intera, era quello di vedere ogni membro del Corpo di Cristo, crescere, prosperare per prendere il proprio posto nella famiglia di Dio collaborando e rendendosi utile all'Opera del Signore!

 

Anche l'apostolo Pietro si esprime in termini simili comunicando, allo stesso tempo, l'idea che la vita cristiana è un'incessante crescita risultante dall'aggiunta di "mattone su mattone"! (2Pietro 1:5-8).

 

Taluni credenti non realizzano appieno il privilegio e la responsabilità di appartenere al popolo di Dio e pensano di poter agire come credono, fare e disfare della loro vita a proprio piacimento. "Tanto", pensano, "il mio errore, il mio mancato sviluppo spirituale, al massimo, potrà causare guai e sofferenze unicamente a me stesso Le cose non stanno proprio così... ricordiamo cosa accadde ad Acan? (Romani 14:7,8).

 

Quando in una famiglia un figlio non cresce bene o a sufficienza, è motivo di problemi e preoccupazione... lo stesso accade nella Chiesa, la famiglia di Dio! (Galati 4:19,205:71Corinzi 11:22).

 

 

NASCERE PER CRESCERE

Potrà sembrare banale ma un essere vivente, semplice o complesso che sia, per crescere, deve venire all'esistenza! In altre parole: non basta che Dio desideri la nostra crescita spirituale o che noi desideriamo ardentemente "realizzarci" nella vera vita: per poter registrare un progressivo sviluppo nella propria vita spirituale... occorre avere una vita spirituale(Marco 4:30-32).

 

La Parola di Dio è chiara a questo proposito: l'uomo, senza Cristo, è privo di vita spirituale! La colpa, naturalmente, non è di Dio; l'uomo aveva ricevuto vita sia fisica che spirituale. Poi il peccato e la morte (fisica e spirituale), a causa della disubbidienza, sono entrati nel mondo e sono passati su tutti gli uomini (Genesi 2:7,16,17Romani 5:12).

 

Il peccato attira la condanna divina e conduce alla morte eterna. Dio, nel Suo grande amore, ha concesso all'uomo un'opportunità di salvezza provvedendo la Via d'uscita: il Suo Figliolo. Morendo sulla croce, Cristo Gesù ha subito la condanna che spettava a tutti noi e può evitare l'eterno fallimento di quanti si affidano a Lui (Giovanni 3:16-181Giovanni 5:11,12;Ebrei 5:9,10).

 

Lo stato spirituale dell'uomo che non ha ancora realizzato la salvezza è, dunque, la morte! – Giovanni 5:24,25. Mediante la predicazione dell'Evangelo, affidata alla Chiesa, lo Spirito Santo vuole condurre a ravvedimento i peccatori avvertendoli del bisogno che hanno della Grazia di Dio (Marco 16:15,16Atti 17:30,31).

 

Chi risponde alla chiamata di Dio, confessando i propri peccati ed accettando la salvezza in Cristo, riceve nuova vita. Si dice, allora, che il peccatore nasce di nuovo, sperimenta, cioè, una vera e propria resurrezione spirituale la quale determina in lui un cambiamento meraviglioso! (Efesini 2:1-62Corinzi 5:17).

 

Tanti, in questo mondo, si sforzano di essere graditi al Signore, e tuttavia non sono mai nati nella famiglia di Dio; non hanno mai risposto alla Sua chiamata a salvezza; non si sono mai essersi decisi a confessarGli i propri peccati o il desiderio di appartenerGli!

 

Dio non instaura rapporti indiretti con alcuno: Egli richiede dall'uomo una comunione con Lui consapevole e volontaria (Isaia 55:3Atti 2:21Giovanni 4:23,24).

 

Esiste il pericolo di poter essere uniti al popolo di Dio, lavorare con i credenti con entusiasmo, desiderare di crescere nelle vie di Dio... e non essere mai stati "rigenerati" da Dio! Questo è agire dimenticando completamente quanto Gesù dichiara in (Giovanni 3:3,5).

 

Chiunque vuole CRESCERE spiritualmente deve prima NASCERE di nuovo... altrimenti è come mettere il carro avanti ai buoi! (Isaia 37:31).

Assodato che la crescita in genere è un innato bisogno umano da soddisfare ed ancor di più, che la crescita spirituale è un vantaggio per le chiese ed un preciso comando divino, analizziamone lo scopo iniziale!

 

 

LASCIARE LO STADIO INFANTILE

La crescita psico-fisica permette ad un bambino di passare dallo stadio infantile ad uno stadio più maturo e allontanarlo dai limiti e dai pericoli propri dell'infanzia. Inoltre gli concede i mezzi e le prerogative dell'età adulta, caratterizzata da responsabilità e produttività.

 

Allo stesso modo, la crescita spirituale permette ad un credente di lasciare lo stadio infantile per giungere ad uno stadio di maturità che lo libera da grossi limiti e pericoli concedendogli un ruolo responsabile e produttivo in seno alla famiglia di Dio. Qualcuno dirà: "Ma Gesù non ha detto che i credenti devono rimanere bambini?" - Leggiamo attentamente (Matteo 18:3,4), ed ora (1Corinzi 14:20); si comprende chiaramente che esiste una grande differenza tra il conservarsi puri dalla malizia e dall'ipocrisia, come dei fanciulli, ed il comportarsi come dei bambini.

 

Questi alcuni versi biblici che ci parlano dei limiti sofferti da un credente immaturo ed infantile:

Discorsi, pensieri e programmi infantili (1Corinzi 13:11);

Poca differenza con i non credenti (Galati 4:11Corinzi 14:7,8);

Difficili da istruire (1Corinzi 3:1).

 

Questi alcuni versi biblici che ci parlano dei pericoli corsi da credenti immaturi ed infantili:

Ritardo nella crescita (Ebrei 5:12);

Possibilità di essere ingannati (Efesini 4:14,15);

Mancanza di discernimento (Ebrei 5:13-14);

Cattivo utilizzo delle risorse (1Corinzi 3:3Galati 5:15).

 

 

COME CRESCERE?

La Parola di Dio insegna che la crescita spirituale non è scontata. Non basta che un neonato venga alla luce per avere la matematica certezza che diventerà un adulto fisicamente forte e mentalmente valido: ci sono precisi meccanismi ed inevitabili esigenze da soddisfare per determinare il buon esito di una crescita (Salmi 129:6Giobbe 8:11Matteo 13:4-8).

 

Chiariamo subito che lo scopo di questo semplice studio non è quello di proporre sistemi o ricette vincenti: la crescita spirituale viene da Dio e da Dio solo! (1Corinzi 3:6,7Giona 4:6,10Ezechiele 16:6,7). Pertanto è a Dio che ogni credente deve riguardare ed è da Dio che egli deve dipendere. Così, prima di ogni altra cosa, mettiamo subito un punto fermo sull'attitudine necessaria al credente per poter crescere spiritualmente: l'ubbidienza a Dio (Genesi 26:1-3,6,12,13Deuteronomio 11:13-15).

 

 

OSTACOLI ALLA CRESCITA

La Bibbia ci rivela che Dio non è uno "sbadato": Egli protegge il Suo popolo e ne sorveglia la crescita (Isaia 27:2,3). Ora se Dio svolge con grande attenzione questa opera di sorveglianza e protezione, vuol dire che ci sono dei pericoli! Il seguito di questo paragrafo potrebbe diventare una lunghissima (quanto sterile) lista di cose da evitare... allora limitiamoci a quattro capisaldi da cui dipendono tutti i pericoli.

 

Satana - L'avversario acerrimo di Dio e di qualsiasi riflesso divino nel Creato, è sicuramente il pericolo più temibile della crescita del credente. Egli, l'artefice della tentazione e del peccato, ha fatto deviare l'uomo dallo scopo originale della sua esistenza ed opera per mantenere nell'ignoranza totale delle verità bibliche tutti i non credenti e per impedire la maturitàspirituale di coloro che ripongono la propria fede in Gesù. Nessun credente pensi mai che le proposte dell'avversario possano essere concepite per il suo bene! (Giovanni 8:44).

 

Peccato - Cosa pensare di una madre che nutre i suoi figlioli con cibo avariato? Quanto può crescere un bimbo svezzato con latte avvelenato? Ebbene, il peccato è veleno per la "nuova creatura". Dopo che Dio ha purificato il cuore di un credente dal peccato, vuole che egli ne stia alla larga! Ogni volta che il peccato riesce a fare breccia nelle sue difese e penetra nella vita di un credente, provoca una "battuta d'arresto" alla sua crescita e, se non c'è una pronta "disintossicazione" (ravvedimento e confessione), questo porta alla malattia e ad una inevitabile morte per avvelenamento! Il peccato è una faccenda seria da non trattare con superficialità e da non sottovalutare mai! (Proverbi 28:13Romani 8:13Giacomo 5:19,20)

 

Cattivo uso della volontà - Quando si parla di "peccato" la mente corre subito ad atti e pensieri gravi, imbarazzanti e vergognosi! In realtà c'è una buona ragione per quello che lo scrittore dell'Epistola ha scritto in (Ebrei 12:1). Il peccato e molto meno controllabile cd evitabile di quello che a volte ci appare. Questo perché, sostanzialmente, il peccato è fare la propria volontà piuttosto che quella di Dio (Geremia 2:20Luca 9:23,24). Due "giardini", nella Bibbia ci fanno capirel'essenza del peccato: Eden e Getsemani!

 

Cattivo uso delle proprie risorse - Dio ha dato ad ogni uomo del tempo, delle forze, dell' intelligenza e dei talentiunitamente alla libertà di scegliere dove orientare queste risorse! Le Scritture, ad esempio, rassomigliano i non credenti a furiose onde del mare. Questo perché essi utilizzano le loro risorse ed energie contro la volontà di Dio e per fini esclusivamente personali. Alla resa dei conti, i risultati sono insoddisfacenti (Giuda 1:13). I credenti devono imparare ad usare bene le proprie risorse per crescere e diventare ciò che Dio desidera... perché possono impiegarle male e sprecarle -Isaia 55:2,3Giacomo 4:1-3

 

 

QUANTO CRESCERE?

Lo scopo iniziale della crescita è quello di lasciare lo stato infantile per tendere alla maturità: ma qual è l'obiettivo finale di tale crescita? Ogni caratteristica del nostro corpo è "programmata" dalla nascita e dipende da precise istruzioni registrate in microscopici "nastrini" di sostanza genetica (il famoso DNA) presente nel nucleo delle cellule. In essi Dio ha "scritto" l'intero progetto del nostro corpo: colore degli occhi, tipo e colore dei capelli, grado di elasticità della nostra pelle, qualità delle unghie, efficienza muscolare, statura, ecc...

 

Se nulla ne ostacola l'espressione e lo sviluppo (denutrizione, stress, malattia, incidenti, morte), nel tempo, tutti questi caratteri si manifestano fino ad un massimo stabilito dal progetto registrato da Dio nel DNA. Possiamo senza altro unirci al salmista ed esclamare con lui quello che scrive in (Salmi 139:13-16).

 

Anche nel "DNA spirituale" che i credenti ricevono alla "nuova nascita" è registrato un progetto spirituale (forse più conosciuto con un altro nome: il piano di Dio); se nulla ostacola l'espressione e lo sviluppo di questo progetto, nel tempo, tutte le caratteristiche spirituali previste si manifesteranno nella vita di un figliolo di Dio fino ad un massimo stabilito dal Signore. Qual e questo grado spirituale, verso cui deve tendere ogni credente e al 'di là del quale è impossibile spingersi? Quello del mio pastore? Quello del fratello o della sorella esemplare? Niente affatto: quello della PERFETTA STATURA DI CRISTO! (Efesini 4:13)

 

 

IN COSA CRESCERE?

Tutti gli interventi di Dio nella vita dei credenti, per l'azione potente dello Spirito Santo, dunque, sono tesi alla loro crescita spirituale e questa crescita ha come finalità quello di renderli simili a Cristo, nel tempo e nell'eternità (1Giovarnni 3:2). Ma simili in cosa? Nell'abbigliamento? Nell'andatura del passo? Nelle abitudini alimentari? Nel taglio dei capelli? Niente di tutto questo! Dobbiamo riguardare al carattere di Gesù perché è proprio questo che lo Spirito Santo cerca di riprodurre in ciascuno di noi! Vogliamo considerarne sommariamente quattro tra le principali caratteristiche.

 

 

LA SANTITA' DI GESÙ

La santità, secondo il concetto biblico, è la perfetta e assoluta separazione dal male in ogni sua forma: è libertà dal peccato per dedicarsi pienamente a tutto ciò che è buono e giusto, Cristo Gesù era assolutamente libero da tutti gli clementi di impurità che corrompono ogni uomo e assolutamente dedicato alla volontà di Dio. Infatti Egli era:

 

Libero da ogni corruzione (1Giovanni 3:5Ebrei 9:142Corinzi 5:21);

Puro ed immacolato (1Giovanni 3:31:5Giovanni 8:12);

Pienamente intento a servire Dio (Giovanni 4:34).

 

La santità è una condizione spirituale clic si manifesta concretamente nella vita di ogni giorno, Cristo ha manifestato (e manifesta) la Sua santità:

 

Con il suo atteggiamento verso la giustizia (Ebrei 1:9);

Con il suo atteggiamento verso il peccato (1Pietro 2:22);

Con il suo atteggiamento verso la volontà di Dio (Giovanni 8:29);

Respingendo proposte e attitudini peccaminose (Matteo 16:23);

Esigendo la santità dagli uomini (Matteo 5:4);

Rendendo possibile la santità dagli uomini (1Pietro 2:24);

Punendo gli impenitenti (2Tessalonicesi 1:7-9).

L'AMORE DI GESÙ

L'amore è desiderio e dedizione per il benessere di quanti sono oggetti di questo sentimento. Dio è amore, e questo significa che il Suo desiderio e i Suoi sforzi per il benessere di quelli che sono da Lui amati sono totali ed infiniti. Per quanto possiamo sforzarci saremo sempre lontani dall'avere una visione completa dell'amore di Cristo. Tale capacità viene da Dio e si realizza vivendo in comunione con la Chiesa (Efesini 3:18).

 

Ecco gli oggetti dell'amore di Cristo:

 

Dio Padre - Giovanni 14:31

La Chiesa - Efesini 5:25

I perduti - Romani 5:6,8

  

Anche l'amore è una condizione spirituale che si manifesta concretamente nella vita di ogni giorno.

 

Cristo ha manifestato il suo amore verso il Padre:

 

Con l'obbedienza perfetta (Giovanni 15:1010:17,18);

Facendo ciò che era gradito al Padre (Giovanni 8:29);

Facendo ogni cosa alla gloria del Padre (Giovanni 8:5017:4).

 

Cristo ha manifestato (e manifesta) il suo amore verso gli uomini:

 

Venendo nel mondo  per cercarli (Luca 15:4);

per chiamarli a Sé (Marco 2:17);

per salvarli (Luca 19:10);

Provando gioia per la loro salvezza (Luca 15:32);

Affliggendosi quando rifiutano la salvezza (Giovanni 5:39,40Matteo 23:37);

Donando la sua vita volontariamente (Giovanni 10:17,18Giovanni 15:13).

 

 

LA MANSUETUDINE DI CRISTO

Per mansuetudine si intende quell’atteggiamento che è opposto all'asprezza e alla litigiosità e che si manifesta con la gentilezza e la tenerezza nel trattare gli altri. La mansuetudine cristiana è basata sull'umiltà, una qualità non naturale che nell'uomo può essere solo frutto di una natura rinnovata. Essa era una caratteristica spiccata e riconosciuta del carattere di Cristo, servitore ideale di Dio Padre (2Timoteo 2:24,252Corinzi 10:1).

 

Cristo ha manifestato la sua mansuetudine trattando con cortesia e amabilità i peccatori; Egli, infatti:

 

Mostrò pazienza con i deboli (Matteo 12:20Isaia 40:11);

Perdonò e rincuorò chi meritava condanna (Luca 7:37,48-50);

Esaudì chi cercava male il suo intervento (Marco 5:33,34);

Sopportò l’incredulità ostinata (Giovanni 20:27);

Riabilitò chi lo aveva rinnegato (Giovanni 21:15);

Biasimò dolcemente chi lo tradiva (Matteo 26:48-50);

Intercedé per i suoi aguzzini (Luca 23:3).

 

 

L’UMILTA’ DI CRISTO

Il profeta Zaccaria (9:9), preannunciava una dote eminente del Messia: l'umiltà! Per umiltà intendiamo quell’atteggiamento di mente e di cuore che è opposto all'orgoglio, allo spirito che si fa giustizia da sé e all'autosufficienza. Essa si manifesta nella piena sottomissione e dipendenza da Dio. Cristo ha affermato la sua umiltà (Matteo 11:29) e l’ha manifestata ricercando la gloria di Dio, il bene degli uomini piuttosto che la Sua gloria ed il Suo bene; questo a costo di grandi sacrifici, di sofferenze, di ignominia. Egli, infatti:

 

Prese il posto del servo (Matteo 20:28Giovanni 13:3-5);

Non operò per la Sua gloria (Giovanni 8:50);

Rifiutò la notorietà (Isaia 42:2Giovanni 6:15);

Accolse quanti erano disprezzati (Luca 15:1,2);

Sopportò pazientemente le ingiurie (1Pietro 2:23Matteo 26:67,68Isaia 53:7).

 

 

MEZZI & ASPETTI PRATICI

La vita di Cristo non è un "set di qualità irraggiungibili"! Gesù riuscì ad essere l'esempio perfetto che tutti noi conosciamo perché praticò alcune cose che si studiò di fare sempre. Le stesse che noi siamo chiamati a curare nella nostra vita quotidiana!

 

 

RIPIENO DI SPIRITO SANTO (Luca 3:21,224:1).

 

 

CONOSCEVA LA PAROLA

Non ci sono versi che parlano di Gesù che ascolta attentamente la Parola nelle Sinagoghe o legge la Parola di Dio per se stesso. Tuttavia gli episodi di Gesù tra i dottori del Tempio e di Gesù tentato nel deserto (dove la battaglia con Satana è vinta a colpi di: "sta scritto" - Matteo 4:1-10) ci parlano della grande e profonda conoscenza che Gesù aveva della Parola di Dio! (Luca 2:46,47). Non sottovalutiamo mai la potenza della Parola di Dio... ricordiamo cosa bastò a Davide per fare la cosa giusta nella spelonca in cui si era appartato Saul (1Samuele 24:5,7); la stessa cosa che sapeva Paolo e che l'avrebbe potuto aiutare se avesse capito chi gli stava davanti (Atti 23:4,5). Anche noi siamo esortati a conoscere la Parola di Dio (1Pietro 2:1,2).

 

PREGAVA:  Al battesimo (Luca 3:21);

Non per essere notato (Marco 1:35);

Anche senza incoraggiamenti (Matteo 14:22);

Prima di importanti decisioni (Luca 6:12,13);

FREQUENTAVA LE RIUNIONI DI CULTO (Luca 4:16Efesini 4:16);

VIVEVA IN ARMONIA CON GLI ALTRI (Matteo 9:10Efesini 3:18);

TESTIMONIAVA (Matteo 4:17Marco 1:38Giovanni 18:37).

 

 

CONCLUSIONE

DIO ci chiede di essere simili al Suo Figliolo Cristo Gesù!

GESÙ ci dice in cosa dobbiamo assomigliarGli e come riuscirci!

Lo SPIRITO SANTO è pronto ad aiutarci in questa alta e benedetta sfida!

Dio benedica ogni nostra azione e decisione per continuare a CRESCERE IN CRISTO

mentre facciamo nostra l'esortazione dell'apostolo Paolo:

 

"Abbiate in voi lo stesso sentimento che è stato in Cristo Gesù;

il quale, essendo in forma di Dio noli rimaci rapina l’essere uguale a Dio, ma annichilì se stesso,

prendendo, forma di servo e divenendo simile agli uomini: ed essendo trovato nell’esteriore come

un uomo, abbassò se stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte della croce.

Ed e perciò che Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che e al di sopra d’ogni

nome" (Filippesi 2:5-9).

 

Sebastiano Bozzon