“Serpenti, razza di vipere,
come scamperete al giudizio della geenna?” Matteo 23:33.
Gesù rigettava le tradizioni che i farisei avevano aggiunte alla legge, poiché
essi l’avevano svuotata d’ogni significato; deformavano gli insegnamenti che Dio intendeva impartire all’uomo attraverso la sua legge. Predicavano al popolo la necessità della rigorosa osservanza
della legge; ma ignoravano lo spirito della legge. Il desiderio dei farisei era che il popolo si sottomettesse alla loro guida e accettasse il loro insegnamento. Credevano d’essere la massima
autorità in campo religioso. Gesù li definì stolti, guide cieche e insensibili. Persone che avevano scelto volontariamente di essere ignoranti e ribelli, non si rendevano conto di ciò che Dio
esigeva dall’uomo: l’ubbidienza alla sua Parola. Volevano apparire meticolosi, consacrati, atteggiamenti ieratici! Pur essendo
estremamente meticolosi nel conformarsi a tutte le esigenze esteriori, previste dalle loro regole di vita religiosa, i farisei erano morti “spiritualmente”.
L’ipocrisia non è apprezzata da Dio. Egli condannerà tutti gli ipocriti in ogni
tempo. Gesù disse: “Se la vostra giustizia non supera quella degli scribi
e dei farisei, voi non entrerete punto nel regno dei cieli”. Mat.
5:20.
Il credente vive la Parola e l’osserva. Quando viene meno la spiritualità, si
diventa formalisti. Gesù dice: “Le parole che io vi ragiono sono spirito e
vita”. È la parola che ci rende spirituali. I farisei criticavano
al popolo la necessità rigorosa di osservare la legge, usavano modi impropri alla legge e facevano tutto ciò che volevano. Essi davano solo l’impressione di preoccuparsi della giustizia divina,
ma in realtà disprezzavano la legge di Dio, per questo Gesù li paragonò a sepolcri imbiancati, i quali pur riuscendo ad apparire belli esteriormente, rimanevano un ricetto di morte e
putridume.
Gesù esorta tutti i suoi seguaci a non assumere il ruolo di Rabbi (maestri e
dottori).
Cristo Gesù è il solo vero maestro ed è l’unica guida, Egli opera ancora oggi
con il Suo spirito e la sua Parola. Il cristiano è chiamato a prendere il posto da servo. Gesù per ammonire i farisei pronunciò una serie di: “guai a voi!” o “poveri voi!” Gesù pronunciò ai farisei parole di condanna non solo perché essi pervertivano la
verità, ma anche perché sbarravano la via del regno a se stessi e agli altri.
Gesù definì i farisei degli stolti e dei ciechi, vale a dire persone che avevano scelto volontariamente d’essere ignoranti e ribelli,
ponendo molta enfasi su cose di poca importanza mentre trascuravano quelle fondamentali.
L’ipocrisia fu giudicata da Dio. L’ipocrisia è peccato! e non può rimanere nascosta agli occhi di Dio. Gesù li
Chiama: “serpenti, razza di vipere, come scamperete al giudizio
della geenna?”
Erano specialisti nelle cose esteriori ma non in quelle che riguardavano la
parola di Dio, cavillosi e desiderosi di ottenere posti di preminenza. La scrittura afferma che gli ipocriti si ritengono giusti e migliori degli altri, in realtà rigettano la grazia; sono
insensibili dinanzi alla grazia rivelatrice del Cristo. Essi tramavano per la morte di Cristo.
Gesù sapeva che la sua morte avrebbe soddisfatto la bramosia omicida dei suoi
nemici.
Gesù pianse per Gerusalemme e per il popolo che amava per la loro sorte. Questo
popolo, amato da Dio, aveva avuto l’opportunità di riconciliarsi con Dio, ma lo rigettavano.