Camminando in modo
degno del Signore
(Colossesi 1:10)
“… Perché camminiate in modo
degno del Signore per piacergli in ogni cosa, portando frutto in ogni opera buona e crescendo nella conoscenza di Dio”. Camminare in modo degno del Signore è prerogativa di tutti i credenti, ed in modo
particolare dei servi del Signore (Genesi
5:24; Ebrei 11:5).
Presume una vita senza biasimo (Filippesi
2:14-17), un comportamento dignitoso, unitamente alla serietà,
all’equilibrio, all’integrità morale, per poter riscuotere fiducia e credibilità, onde onorare Dio in ogni cosa (1 Corinzi 14:40; 1Timoteo 3:8-11).
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Portare frutto. Colui che cammina in modo degno del Signore, porterà dei frutti che saranno manifesti a
tutti (Matteo 12:33; 7:15-19). È importante nel credente non solo
il frutto, ma anche la sua qualità (2 Timoteo 2:21; Galati 5:22). È interessante notare che l’elenco del frutto dello Spirito inizia con l’amore e non poteva essere diversamente, poiché ciò dimora nel
credente la presenza del seme divino (1 Giovanni 3:9; 4:8; Luca 13:6-8; Marco 11:13; Giacomo 1:15; Romani 6:21-22; 7:4). Il frutto dello Spirito indica essenzialmente il risultato di una vita spirituale (Cantico dei Cantici 6:12; 1Timoteo 4:15).
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Piacere a Dio in ogni cosa. Colui che cammina in modo degno del Signore, vuole piacere a Dio in ogni
cosa (Genesi 4:4-5; Ebrei
11:4). Dio è interessato più a quello che siamo che a quello che diamo. Secondariamente, per piacergli in ogni cosa dobbiamo praticare la giustizia (Romani 14:17,18) si richiede anche il nostro sforzo (studio), sapendo che saremo
retribuiti (2 Corinzi 5:9,10) ed esauditi quando
pregheremo (1 Giovanni 3:22; Salmo 145:18,19).
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Santificarsi. Colui che cammina in modo degno del Signore, deve santificarsi ogni giorno. Quant’è importante la
santificazione personale (1 Corinzi 9:24-27; Cantico dei Cantici 1:6). Più forte sarà il nostro rapporto con Dio, più forte sarà l’impatto che avremo sulle nostre comunità e su ogni singolo
credente.
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Conservare sentimenti sinceri. Colui che cammina in modo degno del Signore, deve essere animato da sentimenti
sinceri. Quali sono le nostre motivazioni nel servire il Signore? Sono motivi puri o no? Ciò che dobbiamo ricercare, non deve essere diverso da ciò che Dio considera come
“successo” (Matteo 7:21-23; Michea 6:8). Il Signore ci ha dato fiducia, pertanto è giusto che noi cerchiamo di piacerGli. La motivazione primaria deve essere l’amore per Dio e per i
fratelli (1 Corinzi 13:1-3), l’obiettivo deve essere quello
dell’avanzamento del regno di Dio con l’intento di vedere Cristo glorificato e innalzato (1 Tessalonicesi 2:1-12).
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Passione per una visione evangelistica (Giosuè 1:3-4; Romani 1:14-17; 1Corinzi 9:16-17).
Guai a noi se perdiamo la passione per le anime perdute e diventiamo indifferenti al grido di aiuto dei “macedoni “. Non possiamo chiuderci nelle chiese e divenire professionisti della religione. Dobbiamo manifestare un profondo amore per l’opera di Dio (Giosuè 7:6-9; Atti 15.36; 2Corinzi 11:27-28).
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Il valore del fondamento biblico per l’etica del ministerio cristiano.
1. Sviluppiamo norme etiche per il nostro ministerio sulla base dell’amore: AGAPE.
(Colossesi 3:12-1 6).
2. Nel rapporto con i colleghi ministri; (Romani 12:3-10,16).
3. Nel rapporto con i membri di altra chiesa consorella (1 Corinzi 12:12-14).
4. Dare prova di maturità, di amore per la verità, e restare uniti al corpo di Cristo nel vincolo della collaborazione fraterna (Efesini 4:11-16). Per una maggiore comunicazione e affiatamento tra i conduttori delle comunità della zona, (a volte è più facile intrattenere forti legami con chiese e conduttori distanti dalla propria zona che coltivare i rapporti con i vicini (Filippesi 1:27,30).
- Crescere nella conoscenza di Dio. Colui che cammina in modo degno del Signore desidera crescere nella conoscenza di Dio (Osea 6:3). Impariamo a discernere la Sua voce, a lasciarci da Lui guidare, per essere trasformati per la Sua gloria (2 Corinzi 3:18; Efesini 1:17; 2Pietro 2:20; Giovanni 17:3).
Conclusione. Ogni credente “nato di nuovo”, ogni servo di Dio deve camminare in modo degno del Signore. È a Dio che dobbiamo piacere non agli uomini. Non facciamo poca stima del talento che Dio ci ha affidato. Traffichiamolo, permettiamo allo Spirito Santo di lavorare la nostra vita, lasciamo che sia Lui a parlare attraverso di noi. Consacriamoci a Dio, affinché il messaggio che annunciamo al mondo sia caratterizzato dall’unzione dello Spirito Santo e dalla franchezza (1 Pietro 2:9,10; Apocalisse 5:9-12).