UNA GIOIA DUREVOLE
"Rallegratevi del continuo nel Signore” (Filippesi 4:4)

Per alcuni sperimentare la gioia appare più difficile che per altri. Ci sono anime malsicure che non hanno il coraggio di dimenticare sé stesse. Per guardarsi dentro e trovare qualcosa di cui accusarsi ingrandiscono migliaia di volte ogni difetto, ma, per cercare il bene, girano il cannocchiale dall’altro lato, al punto che ciò che è a loro vicino sembra lontanissimo e veramente piccolo. Pensano che Dio sia adirato e geloso. La religione per loro equivale a servire un Padre Padrone, cattivo e intimidatorio: sono come gli israeliti in Egitto: faticano sotto il sole cocente, trascinando pesi indicibili. Quale gioia può riservare la vita cristiana a questo genere di persone? Povera anima spaventata, questa non è la volontà del Padre celeste per te. Gli fai un torto dando spazio a queste paure. Egli ha cura di te, e vuole salvarti. Non privarti oltre di quanto ti appartiene. Non farGli torto. Dimora nel Suo amore. Riposa nella Sua cura. Leggi il cuore di Dio nella Parola vivente: Gesù Cristo. Imparerai così a rallegrarti nel Signore. Un’altra categoria di persone non riesce a gioire nel Signore: si tratta di chi è eccessivamente serio, rigido e severo. Queste persone così inflessibili sono probabilmente troppo egoiste per dimenticare sé stesse. Ai loro occhi le cose luminose della vita sembrano vanità. Gli affari e i doveri li assorbono completamente. È triste quando il bambino che è in ognuno di noi muore e si trascorre la vita in assoluta serietà, senza concedere spazio allo stupore, alla compassione e alla gioia, considerando la misericordia e la commozione alla stregua della debolezza. Tali persone ritengono che il piacere sia la maschera del peccato, e pensano che un sorriso non s’intoni con la gravità della vita. Ovviamente chi non sa rallegrarsi non riuscirà mai a gioire nel Signore. Perché parlare di queste persone? Per mettere in guardia te, caro lettore, dal diventare una di loro: se già lo sei, ricorda quest’esortazione dell’apostolo, affinché nessuno, alla luce del tuo comportamento, possa farsi un’idea sbagliata del tuo Dio.