OSTACOLI PROVVIDENZIALI
"Or mentre Gesù v’andava, la moltitudine
l’affollava. E una donna che avea un flusso di sangue da dodici anni ... accostatasi per di dietro, gli toccò il lembo della veste: e in quell’istante il suo flusso ristagnò” (Luca
8:42-44)
In questo racconto troviamo un insegnamento –
insolito, forse, ma al tempo stesso bellissimo – a proposito di un ostacolo, di un impedimento che si rivelò di grande aiuto. Per
Iairo, che attendeva con una pazienza agonizzante, l’attesa deve essere sembrata una cosa crudele. Quella donna sarebbe potuta andare da Gesù un’ora dopo: per lei non sarebbe cambiato molto,
giacché soffriva da dodici anni, mentre per Iairo si trattava di una questione vitale, che non poteva attendere. Gesù si ferma, e si guarda attorno chiedendo: “Chi mi ha toccato?”. Iairo rivolge
al Maestro uno sguardo implorante, temendo che per lui non ci fosse più alcuna speranza. Gesù continua a parlare con la donna, come se si fosse dimenticato di Iairo e della sua bambina. Poi, tra
la folla, si fa largo un servo. Iairo intuisce la notizia ancor prima che gli venga pronunciata: “La tua figliuola è morta: non incomodar più oltre il Maestro”. Gesù dice alla donna: “Figliuola,
la tua fede t’ha salvata: vattene in pace”. Si volge poi verso Iairo, come per dire: “Hai visto la fiducia cos’ha fatto per lei? Non temere, solo, abbi fede, e tua figlia vivrà”. Quell’ostacolo
non fu quindi un ritardo dovuto a noncuranza, e neppure una crudele indifferenza di fronte al dolore di un padre. Gesù si fermò per portare la fede di Iairo a ricevere più di quello che egli era
in grado di immaginare o di chiedere. Questo episodio ci fornisce aiuto e conforto. Si tratta di una preziosa lezione alla luce di tutto ciò che ci può apparire come un ritardo dell’intervento
del Signore. In Lui non c’è mai un accenno d’indifferenza, né la minima dimenticanza. Se lo consideriamo nel modo giusto, l’ostacolo ha lo scopo di preparare la strada a ciò che desideriamo. Gesù
si ferma per elevarci a una fede maggiore, per consentirci di ricevere una benedizione più ricca e più completa di quanto non abbiamo mai osato immaginare. Mai una volta la preghiera fedele si è
persa in mare. È vero che alcune preghiere fanno un viaggio più lungo di altre, ma alla fine tornano con un carico più prezioso. Poi giunge la guarigione. Gesù prese la ragazza per mano, e la
chiamò, dicendo: “Fanciulla, levati!”. Notiamo la tenerezza dei Suoi interventi. Con i bambini Gesù rivela tutta la propria gentilezza. “Lasciate i piccoli fanciulli venire a me, e non glielo
vietate”. Costringerli significa impedire loro di andare a Lui. Trasformare la loro sensibilità in ribellione e in paura equivale ad allontanarli da Lui.