“Se Cristo non fosse risorto”

Lettura1 Corinzi 15:12-20

La resurrezione di Cristo è parte essenziale della fede cristiana.
Cosa sarebbe della vita del credente se Gesù non fosse risorto?


Paolo specifica che non ci sarebbe nessun fondamento su cui appoggiare l’insegnamento e il credo cristiano. La nostra fede, tutto ciò che crediamo e confessiamo crollerebbe all’istante. Gli insegnamenti di Gesù sarebbero da paragonare semplicemente a quelli di tutte le altre religioni, e ancor più grave, Gesù, per aver detto certe cose, sarebbe da considerare un bugiardo ed un ciarlatano.
I principi e lo stile di vita che i cristiani seguono sarebbero privi di vero significato e non avrebbero nessun fondamento su cui appoggiare la nostra vita. Dovremo parlare anche di una predicazione vana e di una falsa testimonianza.
Se Gesù non è risorto, allora tante sono le parole sprecate nel corso di 2000 anni di storia cristiana. Ogni predica fatta ed ogni testimonianza data sarebbero state solo un insieme di frasi illusorie.
Se Cristo non fosse risorto, la fede nella preghiera, la gioia nel canto, la presenza ai culti…, tutta una perdita d’energia e di tempo. Peggio ancora,  avremmo detto cose non vere, avremmo mentito.
Niente perdono, sarebbe un’altra triste realtà. Cristo rimasto nella tomba vuole dire che ogni credente è perduto, si è ancora immersi nel peccato e tutti sono condannati, destinati all’inferno. È solo con la resurrezione di Gesù che l’uomo che crede è giustificato Romani 4:25.
Se Cristo non fosse risorto, non esisterebbe un futuro. Occorre sottolineare due triste realtà. Non vedremmo mai più i nostri cari che sono morti in Cristo Gesù.
Chiunque è morto cesserebbe di esistere per sempre. Non ci sarebbe nessuna differenza tra un uomo e un’animale.
Sarebbe inutile attendere un momento di riunione con i nostri amati fratelli che ci hanno preceduti, non ci sarebbe una gioia futura e un conforto nell’avvenire.
Al presente, una vita vissuta per Cristo non avrebbe senso… L’idea di consacrazione, di santificazione, di rinuncia o qualsiasi pensiero di dover subire qualche forma di persecuzione, neanche ha senso. Se non c’è resurrezione, vivere per Dio e soffrire per la causa dell’Evangelo è una presa in giro.
La resurrezione di Gesù è invece una gloriosa certezza e una beata speranza. Oltre 2000 anni fa Dio ha chiamato Gesù fuori della tomba Romani 1:3-4; 10:9Atti 3:14-15; 4:1-2,10. Abbiamo nella straordinaria persona di Gesù il vivente; per questo il fondamento della nostra fede è solido, la nostra fede è genuina, il perdono dei peccati è assicurato, il nostro futuro è certo.
Non c’è delusione, né illusione, né disperazione. Noi viviamo oggi alla presenza del Signore e un giorno Lo vedremo faccia a faccia, perchè Gesù vive e noi vivremo con Lui per  l’eternità.