“C’è un amico che è più affezionato di un fratello” (Proverbi 18:24).
Qualcuno ha affermato: “L’amicizia è l’unica cosa al mondo che si preoccupa dei vantaggi che le persone insieme concordano di ottenere”.
Viene considerata dagli uomini un elemento necessario, forse come il fuoco, l’acqua, l’aria.
Effettivamente infonde un certo conforto, sicurezza, fiducia.
La Parola di Dio afferma: “L’olio e il profumo rallegrano il cuore; così fa la dolcezza d’un amico coi suoi consigli cordiali” (Proverbi 27:9).
Un uomo isolato e solitario conduce un’esistenza veramente povera e limitata.
L’amicizia è sicuramente un gran bene; spesso oltrepassa i legami di parentela, ma solo quand’è fondata su rapporti di fedeltà e sincerità.
Ma ahimè! È sempre così?
“Un amico infedele è più pungente del dente di una vipera”.
Bisogna riconoscere che quella di questo mondo è quasi sempre un’amicizia difettosa e fondata su interessi egoistici.
Infatti, quante volte è stata sleale?
Quante volte ha rivelato ipocrisie e inganni?
Quante volte ha riservato dispiaceri e delusioni?
Così si esprimeva un autore, dalla sua esperienza personale: “Scoprirete che l’amicizia di questo mondo è ridotta ad uno show esteriore! Somiglia alle lacrime di una meretrice, alle promesse di un uomo politico, al falso patriottismo di chi fa credere che va a combattere al fronte. È sempre piena di apparenza e deludente”.
La Parola di Dio dichiara parole di giudizio per coloro che ingannano l’amicizia: “Chi denunzia un amico perché diventi preda altrui, vedrà venire meno gli occhi de suoi figli” (Giobbe 17:5).
Non ci si può certo rallegrare di amici che si siano dimostrati sleali.
Ma Salomone ne aveva trovato uno che possedeva tutti i migliori requisiti del vero amico.
Sicuramente non lo aveva scoperto nei suoi rapporti di persona di elevata statura politica e rango sociale: era un re ricchissimo, famosissimo, potente (aveva riscosso il successo più grande e più ambito); né lo aveva incontrato nel mondo dello sfarzo, delle ricchezze e dei piaceri mondani che aveva abbondantemente gustato.
Quel mondo gli aveva lasciato il cuore e l’anima priva di gioia: “Vanità delle vanità; tutto è vanità. Che profitto ha l’uomo…? (Ecclesiaste 1:3).
Salomone, pur riconoscendo la facciata negativa di un certo genere irreale di “amici” dicendo: Chi ha molti amici li ha per sua disgrazia”, aggiunge: “Ma v’è tale amico, ch’è più affezionato di un fratello”.
L’amico che scopriamo attraverso le parole del sapiente monarca è per noi il Signor Gesù Cristo, il benedetto Redentore e Salvatore dell’anima nostra: “Nessuno ha amore più grande che quello di dar la sua vita per i suoi amici” (Giovanni 15:13).
Hai tu conosciuto questo amico?