Gesù: La speranza per ogni generazione 

« … Ragazzo, dico a te, alzati!» Luca 7:14.


TestoLuca 7:11-15. 
La storia della risurrezione del figlio della vedova di Nain parla della compassione di Cristo. Vediamo in questo episodio un’altra realtà ancora: “Quella della speranza”. Gesù soccorre una famiglia, una vedova, un giovane dando a questi cari un futuro diverso da quello che stavano vivendo. Sviluppiamo questo tema dello studio intorno alla speranza in tre parti.

1. Speranza per la “vecchia” generazione

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Ragazzo, dico a te, alzati!”

Consideriamo come dietro ogni ragazzo ci sono dei genitori e delle famiglie. I pensieri che si hanno per i figli sono tanti e soprattutto se si tratta di genitori credenti bisogna avere a cuore la salvezza dell’anima loro. La mamma protagonista di questa storia era nel lutto ed era addolorata perché qualcosa di grave era successo a suo figlio, egli era morto. 
La morte di un figlio unico è un grande dolore ma nel caso della donna era ancora più accentuato, in quanto, essendo vedova il suo sostegno dipendeva da lui. Venne meno un conforto e un aiuto, lei rimase nella solitudine. 
La morte spirituale di una generazione ci affligge ancora di più. Questo figlio, sia per la mamma, ma potremmo dire per tutti i genitori, rappresenta una futura generazione perduta. Abbiamo dunque una generazione che piange per un’altra. 
Chi può rallegrare e assicurare alla “vecchia generazione” che ci saranno nel futuro cuori salvati, che esisteranno giovani ravvivati, ragazzi che porteranno alta la bandiera dell’Evangelo? Chi solleverà dal cuore di genitori, nonni e credenti avanti nella fede la preoccupazione per le future generazioni? La risposta è Gesù. 

Dio benedirà la discendenza del suo popolo come ha promesso e la farà diventare a sua volta una benedizione per altri.

  • Questa verità è espressa nelle parole di Dio verso Abrahamo. Gen. 17:7-9Gen. 22:18.
  • Per chi osserva i comandamenti del Signore, Dio usa bontà verso la millesima generazione Esodo 20:5-6.


Dio non è indifferente alle lacrime dei genitori quando intercedono presso di lui a favore dei loro figli o quando soffrono perché li vedono in pericolo. Dio premia la fede e asciuga le lacrime.


I ragazzi possono allontanarsi dalla casa dei genitori, possono allontanarsi dalla chiesa del Signore ma non possono allontanarsi dalle lacrime versate in preghiera e dalla fede espressa in Dio da parte di genitori e di credenti. 

Dio rimane fedele alla sua Parola di generazione in generazione

  • Le parole pronunciate al carceriere di Filippi sono valide in ogni tempo Atti 16:29-34.
  • Gesù battezza nello Spirito Santo e la promessa del profeta Gioele si attua ancora oggi Atti 2:17,39.


Gesù è la speranza per quei genitori che sono in ansia per i loro figli. Come quei genitori nei vangeli che hanno portato al Signore i propri figli facciamo lo stesso anche noi Marco 10:13-16. 
È possibile per ogni genitore vedere i figli liberati dalle situazioni più difficili. Possa Dio incoraggiare e sostenere la fede provata di qualche genitore Marco 9:21-27.

2. Speranza che Dio parli in questa generazione - “Ragazzo, dico a te, alzati!”

Gesù si avvicina alla bara del giovane e si rivolge direttamente a lui. Nonostante fosse morto il Signore non esita a rivolgergli una parola di vita. 
Per quanto le generazioni attuali possano sembrare lontane da Dio e spesso trasportate, non da “portatori di bara”, ma da varie tentazioni e distrazioni, lo Spirito Santo ha ancora un messaggio di vita e di salvezza da offrire. Dio non ha smesso di parlare ai nostri giorni. 
Le nuove generazioni dei figli d’Israele, quelle che non conoscevano le opere grandi di Dio compiute in Egitto non furono abbandonate a sé stesse ma anche esse, ricevendo la Legge poterono gustare le meraviglie del Signore. Il libro di Deuteronomio fu specificamente scritto per questo motivo (la seconda legge) Deut. 6:1-9. Sotto la guida di Giosuè un’intera generazione nuova sperimentò l’apertura del Giordano, la conquista di Gerico e la terra promessa. 
Il periodo dei giudici è un ottimo esempio per notare che anche se per un periodo il popolo di Dio soffrì in mano di vari oppressori, il Signore sapeva suscitare per ogni generazione un liberatore che guidasse la nazione e riportasse il loro cuore verso Dio Giudici 2:7-18. 
La parola di Dio non è incatenata! Paolo, pur essendo stato arrestato poteva affermare che l’evangelo aveva prosperato anche in quella sua situazione Filippesi 1:12-19. 
La storia della chiesa è piena di testimonianze che ricordano come quando tutto tace, o quando perlomeno così sembra, Dio sta preparando qualcosa di nuovo. 
Mosé viene chiamato da Dio per andare a parlare al Faraone in un periodo della sua vita inaspettato. È giunto improvvisamente il momento per Dio di rispondere alle sofferenze del suo popolo ed Egli da inizio a tutto questo parlandogli da un pruno ardente che bruciava senza consumarsi nel deserto Esodo 3:1-4. 
Dio parla individualmente e direttamente ancora oggi. Ci potrebbero essere delle persone come Eli, il sommo sacerdote nel libro di I Samuele, che non sentono nessuna voce ma ci saranno sempre dei “piccoli Samuele” i quali si sentono chiamare per nome 1 Samuele 3:1-10. 
È più probabile che l’uomo sia diventato sordo e non che Dio abbia smesso di parlare cfr 2 Timoteo 4:1-4. È opportuno che Dio mandi fame e sete per la parola, esistono a volte delle generazioni con poco appetito spirituale cfr. Amos 8:11. 

La parola di Dio può ravvivare chiunque. Vi sono nei vangeli tre episodi in cui Gesù risuscita dei morti. Ognuno esprime una fase diversa di morte spirituale. Leggendo i testi che seguono potete comprendere meglio come non importa quanto si è immersi nel peccato, la voce di Cristo raggiunge chiunque dando novità di vita.

3. Speranza che Dio chiami fra questa generazione - “Ragazzo, dico a te, alzati!”

Prendiamo spunto per la nostra riflessione finale dalla parola alzati, e da un’espressione presente nel verso che segue: “Il morto si alzò e si mise seduto, e cominciò a parlare”. Non conosciamo le parole pronunciate dal giovane figlio, però possiamo alla luce di tutto questo, aspettarci che Dio, non solo operi salvezza nelle future generazioni, ma che essi saranno usati per proclamare l’Evangelo. 
È meraviglioso sapere che Dio non soltanto parla a ogni generazione ma che ci sarà sempre una generazione che parlerà di Lui. Dio ha mosso i cuori di tanti servi di Dio ad una giovane età.

  • Si parla di Sansone, mosso dallo Spirito di Dio fin dagli inizi della sua vita Giudici 13:24-25.
  • Si dice di Giovanni Battista che fu pieno di Spirito Santo fin dal grembo di sua madre. Egli avvertiva la presenza di Dio già da allora Luca 1:15,41-44.
  • Davide, ancora ragazzo uccide il gigante Golia e così viene usato da Dio per portare una grande vittoria in Israele 1 Samuele 17:42-46.
  • La chiamata rivolta a Geremia avviene ancor prima della sua nascita. Da ragazzo Dio lo manda come profeta al suo popolo Geremia 1:4-7.


In seguito alla risurrezione del giovane la Bibbia ricorda un particolare interessante: il gesto di Gesù. Egli lo“restituì a sua madre”. Si intravede in questo la mamma che viene responsabilizzata nella cura successiva del figlio. 
La Scrittura pone molta enfasi sul ruolo dei genitori nell’allevare i figli nel timore di Dio. Ogni genitore credente deve assicurare che i propri figli trasmettano la testimonianza dell’evangelo ad una futura generazione. 
Fra i vari comandamenti che Dio ha dato al Suo popolo tramite Mosè c’è quello dell’istruzione da parte dei genitori verso i figli Deuteronomio 6:1,2,5-7; 31:11-13. 
Dalla lettura di questi versi scopriamo che l’istruzione data deve essere:

  • Dal cuore – Istruzioni fredde e indifferenti avranno poca influenza sulla vita di chi ascolta. Solo ciò che è fatto col cuore sarà in grado di conquistare altri cuori.
  • Fatta con diligenza – Inculcare è sinonimo di imprimere. Un’istruzione così accurata che riesce a penetrare nel cuore lasciando un segno. Potremmo usare anche l’espressione incidere, per fare un’incisione occorre uno strumento affilato. La parola di Dio, ch’è una spada a doppio taglio, va trasmessa non con superficialità ma con grande attenzione e scrupolosità.
  • Costante e continua – Ogni aspetto della vita quotidiana doveva essere un’opportunità per trasmettere un sano esempio e dei principi vitali. Il vero insegnamento è un’immersione totale in uno stile di vita che onora Dio. Tutta la vita di un genitore, ogni parola e ogni azione può avere una santa influenza sui propri figli.


La vita benedetta del giovane ministro Timoteo era frutto, non solo di una chiamata divina ricevuta dal Signore e confermata dagli anziani della chiesa 1 Timoteo 4:12-16, ma soprattutto dall’influenza di una fede non finta presente in Sua nonna e Sua madre 2 Timoteo 1:5. La base del suo sviluppo spirituale trova origine nella sua infanzia 2 Timoteo 3:14-15. 
Preghiamo il Signore affinché fra le future generazioni non ci siano tra i banchi della chiesa dei credenti spiritualmente morti o semplicemente seduti. Crediamo e chiediamo per continui risvegli, in Gesù possiamo sperare di vedere future generazioni salvate; giovani che pregano, cantano, testimoniano e predicano l’Evangelo nella potenza dello Spirito Santo Gioele 2:28.