Efesini 1:6 - i. - A volte ci capita di avere l’imbarazzo della scelta. E’ come se trovandoci davanti ad uno scrigno pieno di perle o pietre preziose dovessimo sceglierne una tra le tante….! La lettera agli Efesini è come quello scrigno: solo in questi primi sei versi dobbiamo fare uno sforzo per scegliere una delle tante perle che contiene; scegliamo il verso sei, e in particolare le parole: favoriti nell’amato Suo Figlio.
Ci sono concetti che ci sono familiari in questo testo, e con le quali possiamo spaziare nell’immenso oceano della rivelazione di Dio contenuta nella Sua parola; possiamo gioire scoprendo e riscoprendo sempre di più il loro valore. Per esempio: ” ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale…“, “ci ha eletti prima della fondazione del mondo...”, “adottati come Suoi figli per mezzo di Gesù Cristo…“, ma nel versetto 6 ce n’è una che pur avendo molte referenze non è frequente nel linguaggio del nuovo testamento: la parola “favoriti”.
Dal greco: “Charitoo” - radice “Chairo” = da cui anche la parola “charis” = GRAZIA
Possiamo notare che tutte le parole che abbiamo elencato prima fluiscano e convoglino verso questa parola: “CHARITOO” = favoriti nell’amato Suo Figlio per la sua grazia! Nella versione Diodati è tradotta con “resi graditi”. La King James traduce “accettati”. C’è solo un altro passo nel N.T. dove questa parola è usata, ed è Luca 1:28. L’angelo sta parlando con Maria e la chiama “grandemente favorita”. È una parola, quindi che ha a che fare con una “scelta” operata da Dio. Nei versi precedenti quella più simile è “eletti”. (vs 4).
Favoriti e eletti sono sinonimi… sono interscambiabili: nel verso 4 potremmo sostituire “eletti” con “favoriti” e nel verso 6 viceversa. Perché? Perché siamo stati favoriti dalla grazia? Per avere una risposta dobbiamo cercare la parola “affinché” e infatti la troviamo nel verso 4: “PER ESSERE SANTI E IRREPRENSIBILI”!
Santi! Chi è santo? Chi è giusto? Molti dicono: “io sono giusto!” Ma è vero? Certamente c’è uno standard umano con il quale possiamo trovare molti giusti, e noi stessi ci sentiamo di esserlo, ma c’è soprattutto lo standard di Dio… e quando veniamo misurati dallo Spirito Santo, col metro divino, scopriamo di essere peccatori e ingiusti.
Non so se c’è qualcuno che si attribuisce l’aggettivo “giusto” o “santo” in virtù dei meriti personali, di ciò che egli ha fatto o sta facendo. Noi diremmo che questa persona è eretica… sacrilega. Eppure la Parola di Dio definisce i credenti come santi. Non solo, ma ci dice che questo è lo scopo di Dio: renderci santi ed irreprensibili! Che concetto abbiamo della parola “santo”? Evidentemente nel corso dei secoli questa parola è stata storpiata e alterata nel suo significato biblico. “Santo” è diventato sinonimo di “perfetto”…, di qualcuno che vive in paradiso,…. di personaggi mistici del passato…. In Efesini 4:11-12 Paolo spiega come Dio ha dato alla chiesa i ministeri… per il “perfezionamento dei santi”. Ora, si può perfezionare solo ciò che è imperfetto… quindi questa santità, di cui parla la scrittura, è riferita ai figli di Dio, ai membri del corpo di Cristo…. che vivono sulla terra e che sono persone “normali”. E’ riferita a noi, che siamo “chiamati” ad essere santi ed è esclusivamente il frutto della Grazia, non delle nostre opere, ma dell’opera del Calvario compiuta da Cristo.
Riassumendo: siamo “giusti” perché giustificati per fede! Siamo “santi” perché santificati per Grazia!
Quanto vale questa pietra preziosa che abbiamo tirato fuori dallo scrigno del primo capitolo della lettera agli Efesini? Portiamola all’estimatore, che la purificherà da tutte le imperfezioni e le scorie, che sono i nostri pensieri e i nostri ragionamenti non scritturali, e ci dirà il valore. Chi è l’estimatore? E lo Spirito Santo. Cos’è l’uomo senza la Grazia di Dio? È esattamente quello che eravamo noi prima di conoscere Cristo. Efesi 2:1-5:
- Morti.
- Seguaci del principe delle potestà dell’aria.
- Figli di disubbidienza
- Figli di ira.
Ecco la Grazia dove è arrivata: dove nessuno poteva più fare niente per noi. Favoriti nell’amato suo figlio “abbiamo la Redenzione per mezzo del suo sangue.” (vs. 7) Per mezzo del suo sangue… che straordinaria ed infinita potenza c’è nel sangue di Gesù: può cambiare e trasformare la vita del peccatore.
Se vuoi liberarti dal peso opprimente e terribile del peccato e trovare pace e perdono, sappi che c’è potenza nel sangue di Gesù. Se sei stanco di portare un fardello che schiaccia la tua coscienza: c’è potenza nel sangue di Gesù. Se vuoi sconfiggere il male nella tua vita: non c’è altro mezzo ma solo il potente sangue dell’Agnello!
Vuoi tu essere purificato e lavato da tutti i tuoi peccati? Vuoi che la veste della tua anima torni più bianca della neve? Ricorda: solo il sangue di Gesù può fare quest’opera!
Ecco il fondamento della santità e della santificazione: il sangue di Gesù! Le fonti di potenza dell’uomo sono destinati a prima o poi finire. Col passare del tempo una lampada perde la sua luminosità, un motore la sua efficienza, l’uomo stesso le sue forze perché invecchia. Il petrolio… il carbone… prima o poi si esauriranno…! Ma c’è qualcosa di prezioso e gloriosamente efficace che mai perderà la sua potenza: è il prezioso sangue di Gesù. Il sangue del “patto eterno”. (Ebrei 13:20)
Nello stesso modo come Dio ci chiama “giusti” non perché lo siamo per natura, ma perché ci imputa la giustizia di Cristo, così io e lo stesso per la santificazione: Dio ci imputa la santità di Cristo, che per noi è stato fatto santificazione! (1 Corinti 1:30). Nessuno di noi in noi stessi abbiamo né giustizia né santità: Dio ci abbraccia col Suo amore e ci immerge nella Sua grazia, conferendoci giustizia e santità. Così se rimaniamo vicino a Lui, nella comunione con Lui, allora queste virtù si manifesteranno attraverso un frutto di santità e di giustizia e allora vivremo per Lui e serviremo Lui nella maniera più coerente ed efficace. Questo vuol dire il verso quattro quando parla di “santi e irreprensibili”!
Lasciati abbracciare dall’amore di Dio questa sera. Non importa quale sia la tua condizione. Il pastore Jim Cymbala racconta nel suo libro “Vento nuovo, fuoco nuovo” di come una domenica di Pasqua, dopo aver finito la predicazione nel culto, un barbone gli fece cenno di voler parlare con lui… Il pastore, che era stanco e anche un po’ seccato, mise le mani in tasca, tirò il portafoglio per dargli qualche dollaro. Ma quell’uomo lo fermò. Non voglio soldi, disse… voglio quel Gesù di cui lei ha parlato stasera, perché io sto andando a morire per strada! Il Pastore si sentì umiliato e afflitto… Dio gli aveva mandato qualcuno che aveva bisogno di Gesù e Lui stava per congedarlo con un paio di dollari… chinò il capo e si mise a piangere… ora anche il barbone piangeva, e nonostante il cattivo odore che emanava dagli abiti sudici, Jim lo abbracciò e pregarono insieme… da quella sera una nuova anima entrò nel regno di Dio. Lasciati anche tu abbracciare da Gesù… Non importa ciò che sei e cosa hai fatto: se anche tu fossi il peggior peccatore sulla terra, Gesù è morto anche per te…! Vieni a lui così come sei ed Egli ti salverà e ti darà una vita nuova.