Prendete su di voi il mio giogo ed imparate da
me (dice Gesù), perché io sono mansueto ed umile di cuore. (Matteo 11:29)
Sono come un uomo che non ascolta, sulla mia
bocca non ci sono parole per replicare. In te spero, o Signore; tu risponderai, o Signore, Dio mio! (Salmo 38:14-15)
DOLCEZZA E MANSUETUDINE
Nel nostro mondo egoista e duro, il fatto di
non difendere energicamente i propri dirittiviene presto considerato come debolezza di
carattere E’, d'altronde, la definizione data dal dizionario alla parola mansueto: "Buono fino alla debolezza". Ma, ben al contrario, la dolcezza nelle parole e nelle azioni denota una grande
energia morale. Ne occorre molta per accettare le ingiustizie rimettendosi a Colui che prende in mano i nostri veri interessi. Il Signore Gesù è per noi un modello perfetto di dolcezza e di
mansuetudine; Lui che non resisteva a coloro che gli volevano del male e che, oltraggiato, non rendeva gli oltraggi (I Pietro 2:21, 23). Tale dolcezza sa a volte tacere, "Io me ne sto muto, non
aprirò bocca, perchè sei tu che hai agito" (Salmo 39:9). Tale fu l'Agnello di Dio davanti ai suoi giudici ed ai suoi carnefici. La dolcezza sa pure quando e come parlare: "La risposta dolce calma
il furore" (Proverbi 15:1). Gesù proclama "beati i mansueti" (Matteo 5:5) L'apostolo Paolo raccomanda ai Filippesi (4:5): "La vostra mansuetudine sia nota a tutti gli uomini". La dolcezza e la
mansuetudine di Cristo non escludono tuttavia la più grande fermezza quando si tratta di mantenere i diritti di Dio (Matteo 21:12,13).