Perché sono evangelico?
Essere evangelici non significa aderire ad una nuova religione, ma fare un’esperienza vera con Gesù
Diversi anni fa, alcuni giovani mi parlarono di un Gesù risorto e vivente, che poteva perdonare i miei peccati e cambiare la mia vita. Ero abituato a credere che Gesù fosse, nella migliore delle ipotesi, una figura storica degna di stima e rispetto, ma niente più di questo. Poi, però, questi giovani mi regalarono una copia del Vangelo, dove leggevo di questo Gesù che era vissuto tra la gente comune, aveva fatto del bene a tutti, era morto sulla croce per salvare il mondo ed era risorto dai morti. Leggendo quelle parole qualcosa accadeva dentro di me, mi resi conto che si trattava di una Parola vivente, qualcosa che mi portava a riflettere sul serio sulla mia condizione spirituale e sul mio futuro eterno. Frequentai alcune riunioni di una chiesa evangelica di fede pentecostale e capii subito che quelle persone così felici ed esuberanti avevano “qualcosa” che io non avevo, pregavano, lodavano Dio come se tutto fosse vero, come se Gesù fosse lì e li ascoltasse davvero. Alle mie domande, spesso rispondevano: “Sta scritto nel Vangelo…”. Giunse il giorno in cui anch’io volli verificare se quello che stava scritto nel Vangelo era qualcosa che potevo sperimentare: così fu! Scoprii che l’esperienza della “nuova nascita”, dello Spirito Santo che viene ad abitare e a riempire la vita del credente, come pure di mille altre cose scritte nel Vangelo erano alla mia portata, bastava un solo e semplice atto di fede espresso attraverso la preghiera e l’Evangelo diventava per me una Parola viva e vera. Sono “evangelico”, non per una questione di etichetta, ma perché ho fatto anch’io del Vangelo la regola della mia fede e della mia condotta, ho realizzato la promessa della “nuova nascita” e, per Grazia di Dio, sto vivendo in ubbidienza all’insegnamento della Scrittura. L’Evangelo, perciò, non è un semplice libro, ma è il messaggio di salvezza per tutti i credenti, la potenza di Dio che si manifesta nel cuore di quanti ripongono in Lui fede, quella Parola che produce in vita la luce e l’immortalità (cfr. II Timoteo 1:10).
Il ritorno al Vangelo.
In ogni tempo ci sono stati cristiani autentici che hanno desiderato sperimentare un sincero ritorno al Vangelo, alla sua purezza e alla sua sufficienza. Gli evangelici, e quindi anche io,
siamo eredi di questa volontà. Noi crediamo che quell’oscuro falegname della Galilea, Gesù di Nazareth, sia il nostro Salvatore e Signore. Siamo convinti, sulla base della Bibbia, che al di
fuori di Lui non sia possibile essere salvati. Infatti, è scritto: “In nessun altro è la salvezza; perché non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo
del quale noi dobbiamo essere salvati” (Atti 4:12). Ciò che Cristo è venuto ad annunciare è veramente l’Evangelo, la buona notizia: “Tu non devi far nulla, io ho compiuto tutto; tu non devi
salvarti, io ti ho salvato; tu non devi tentare di raggiungere un certo livello di giustizia; tu non devi espiare i tuoi peccati io li ho espiati”. In un colpo solo tutti i nostri tentativi
di purificazione personale attraverso pratiche religiose (digiuni, pellegrinaggi, sofferenze o altro) vengono mostrati per quello che sono – tanti “panni sporchi” davanti alla perfetta
Santità di Dio. Gesù è il solo mediatore tra Dio e gli uomini: “Infatti c’è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesú uomo” (I Timoteo 2:5). Non c’è nessun’altra
via!
Il ruolo della Bibbia.
L’uomo saprebbe ben poco su Dio se il Signore stesso non avesse parlato e se non si fosse rivelato nella Sua Parola. La Bibbia è il mezzo attraverso il quale il Signore trasmette la Sua
Verità all’uomo. Attraverso di essa Egli vuol liberare l’uomo da tutte le sue illusioni per rivolgergli una parola di salvezza. Ogni uomo ha la possibilità di avvicinarsi alla verità della
Bibbia senza la mediazione di altri. Il potere e la chiarezza della Parola di Dio sono tali da non aver bisogno di alcun interprete, se non dell’illuminazione dello Spirito Santo che abita il
cuore di ogni vero credente; Gesù, infatti, disse: “… Egli vi guiderà in tutta la verità …” (Giovanni 16:13). Chiunque crede, il più ricco come il più povero, il più potente come il più
umile, è posto nei suoi rapporti con Dio, su uno stesso piano. Non c’è né gerarchia né potere, ma umiltà e servizio, e quella Parola diviene per il credente una luce sul sentiero, una lampada
sul cammino (cfr. Salmo 119:105).
L’Unica speranza… un dono.
Sono cristiano “evangelico” perché, come i primi credenti desidero seguire Gesù Cristo e praticare ciò che Egli stesso ha insegnato, sin dai miei primi passi nella fede. Ho avuto bisogno di
un Salvatore, perché la Bibbia insegna che “tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio – ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo
Gesú. Dio lo ha prestabilito come sacrificio propiziatorio mediante la fede nel suo sangue, per dimostrare la sua giustizia, avendo usato tolleranza verso i peccati commessi in passato, al
tempo della sua divina pazienza; e per dimostrare la sua giustizia nel tempo presente affinché egli sia giusto e giustifichi colui che ha fede in Gesú” (Romani 3:23-26). Il peccato non è
tanto il rubare, uccidere o trasgredire un comandamento, ma è qualcosa che attinge e devasta l’essenza più intima del nostro essere. Il Vangelo di Cristo annuncia il perdono totale di tutti i
peccati per la grazia di Dio. Esso è un dono libero e gratuito di quel Dio che ci ama e ci chiama per nome. Non è un invito a migliorare, ma a cambiare! Non si tratta di riformarsi, ma di
convertirsi!
Ora ho bisogno dello Spirito Santo che mi aiuti ad ubbidire fedelmente all’Evangelo, a crescere nella santificazione ed ad annunciare questo glorioso e intramontabile messaggio per la salvezza di quanti credono.
Sono cristiano “evangelico”, perché Cristo è diventato il mio Salvatore e Signore e l’Evangelo la mia regola di fede e di condotta. Non devi cambiare etichetta, devi cambiare esistenza, Gesù lo può fare anche per te come lo ha fatto per tanti altri che hanno sperimentato la realtà dell’Evangelo, “… potenza di Dio per la salvezza di ogni credente …” (Romani 1:16).