Bisogna che io compia le opere di Colui che mi ha mandato mentre è giorno; la notte viene in cui nessuno può operare. (Giovanni 9:4) Non vi sono dodici ore nel giorno? (Giovanni 11:9)
METTIAMO I NOSTRI OROLOGI ALL'ORA GIUSTA
In primavera, Sabato sera o Domenica mattina, una parte degli Europei, sotto pena di esporsi a certe disavventure, mette gli orologi avanti di un'ora. L'anno scorso, nella stessa epoca, avevo completamente dimenticato questo cambiamento. Risultato: quella domenica mattina, arrivando al culto, grande fu la mia confusione perché trovai i miei fratelli e sorelle in Cristo riuniti da un'ora, sul punto di separarsi. Si fa avanzare il proprio orologio di un'ora in primavera per usufruire più a lungo della luce del giorno alla fine della giornata. In realtà, abbiamo sempre solo 24 ore al giorno, né più né meno. Poco importa ciò che facciamo ai nostri orologi, non possiamo barare col tempo. Ciò di cui possiamo disporre è del momento presente, e possiamo utilizzarlo saggiamente o sciuparlo. Ad ogni tic-tac dell'orologio, noi onoriamo Dio o lo disonoriamo, serviamo il Signore o viviamo per noi stessi, siamo occupati di ciò che è profittevole o di ciò che fa torto alla nostra anima. A due riprese nelle sue lettere, l'apostolo Paolo ci invita ad "approfittare delle occasioni" (letteralmente: ricomprare il tempo - Efesini 5:16, Colossesi 4:5). E per fare questo, cominciamo bene le nostre giornate! Riserviamo al Signore i primi momenti di ciascuna di esse. Sapremo allora come utilizzare le preziose ore e i minuti che stanno per trascorrere fino alla sera. Questo perché, all'orologio di Dio, è più tardi di quanto pensiamo.
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