Coloro infatti che dicono tali cose dimostrano che cercano una patria. (Ebrei 11:14) Dalla medesima bocca escono benedizioni e maledizioni. Fratelli miei, non deve essere così. (Giacomo 3:10)
CONTRADDIZIONI
La proclamazione pubblica della mia fede determina la condotta ch'io devo tenere davanti a tutti coloro che l'odono o che mi conoscono.
Ogni disaccordo tra i miei atti e le mie parole disonora il Signore. Affermo, per esempio, che Dio è onnipotente; che è per me un Padre amoroso le cui cure non fanno mai difetto... e dimostro
di essere preoccupato, turbato e agitato; contraddizione! Dichiaro che il credente non appartiene a questo mondo, che è solo uno straniero sulla terra e mi aggrappo ai beni terreni, ricerco
soprattutto i miei agi, oppure ancora critico accanitamente il governo; contraddizione! Dico di aspettare il Signore dal cielo, ch'Egli può ritornare da un momento all'altro... e poi faccio
mille progetti senza tenerne conto; contraddizione! Ringrazio il Signore per i cibi che mi sono serviti sulla tavola e l'istante successivo mi lamento del piatto che mi è presentato. Parlo
della felicità dei credenti... e sono triste. Vedo
attorno a me delle persone che non conoscono il Signore Gesù Cristo...e non faccio nulla per additare loro il cammino della salvezza! Potremmo a nostra vergogna allungare la lista. Non basta
riconoscere le proprie incongruenze, bisogna porvi rimedio. Credenti, risvegliamoci! Proclamiamo la nostra fede senza esitazioni. Non
vergogniamoci dell'Evangelo.
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