Mi fu rivolta questa parola del Signore: "Perché andate ripetendo questo proverbio sul paese d'Israele:
I padri han mangiato l'uva acerba e i denti dei figli si sono allegati?
Com'è vero ch'io vivo, dice il Signore Dio, voi non ripeterete più questo proverbio in Israele. Ecco, tutte le vite sono mie: la vita del padre e quella del figlio è mia; chi pecca morirà.
Chi pecca muore, noi non possiamo portare il peccato di un altro e pagare per lui. In Israele erroneamente si diceva questo, perché l'uomo, ragiona con la sua mente, e così facciamo ancora oggi; SI PENSA:"Se una persona è stato un assassino di conseguenza anche suo figlio lo è", ma sappiamo tutti che non è così. Dio vuole farci intendere che ognuno di noi ha una responsabilità personale, per quanto riguarda il suo peccato, il suo comportamento verso la società e verso Dio.
Soltanto Gesù ha portato il peccato di noi tutti, è stato maledetto al posto nostro per portarci alla salvezza. Dio offre due opportunità: la strada della vita e la strada della morte; la prima porta verso la salvezza, e quindi verso Cristo, la seconda porta alla morte perché senza Cristo. Siamo noi stessi a decidere quale strada prendere, e nessuno uomo può salvarci o condannarci, questo lo può fare solo il Signore. Ricorda ancora una cosa, la volontà di Dio è quella per cui tutti gli uomini giungano a salvezza perché Egli non si compiace della morte della sua creatura e dunque vuole la tua salvezza...PENSACI!
Di' loro: Com'è vero che io vivo", dice il Signore, l'Eterno, "io non mi compiaccio della morte dell'empio, ma che l'empio si converta dalla sua via e viva; convertitevi, convertitevi dalle vostre vie malvagie. Perché mai dovreste morire, o casa d'Israele?
Perciò tu, figlio d'uomo, di' ai figli del tuo popolo: La giustizia del giusto non lo salverà nel giorno del suo peccato; così pure l'empietà dell'empio non lo farà cadere nel giorno in cui si allontanerà dalla sua empietà, e il giusto non potrà vivere per la sua giustizia nel giorno in cui peccherà.
Quando dico al giusto che sicuramente vivrà, se confida nella propria giustizia e commette l'iniquità, tutti i suoi atti giusti non saranno più ricordati, ma morirà per l'iniquità che ha commesso.
Quando invece dico all'empio: "Tu morirai sicuramente", se si allontana dal suo peccato e compie ciò che è retto e giusto,se l'empio rende il pegno, restituisce ciò che ha rubato e cammina secondo gli statuti della vita, senza commettere l'iniquità, egli certamente vivrà, non morirà.
Com'è vero ch'io vivo, dice il Signore Dio, voi non ripeterete più questo proverbio in Israele. Ecco, tutte le vite sono mie: la vita del padre e quella del figlio è mia; chi pecca morirà.
Chi pecca muore, noi non possiamo portare il peccato di un altro e pagare per lui. In Israele erroneamente si diceva questo, perché l'uomo, ragiona con la sua mente, e così facciamo ancora oggi; SI PENSA:"Se una persona è stato un assassino di conseguenza anche suo figlio lo è", ma sappiamo tutti che non è così. Dio vuole farci intendere che ognuno di noi ha una responsabilità personale, per quanto riguarda il suo peccato, il suo comportamento verso la società e verso Dio.
Soltanto Gesù ha portato il peccato di noi tutti, è stato maledetto al posto nostro per portarci alla salvezza. Dio offre due opportunità: la strada della vita e la strada della morte; la prima porta verso la salvezza, e quindi verso Cristo, la seconda porta alla morte perché senza Cristo. Siamo noi stessi a decidere quale strada prendere, e nessuno uomo può salvarci o condannarci, questo lo può fare solo il Signore. Ricorda ancora una cosa, la volontà di Dio è quella per cui tutti gli uomini giungano a salvezza perché Egli non si compiace della morte della sua creatura e dunque vuole la tua salvezza...PENSACI!
Di' loro: Com'è vero che io vivo", dice il Signore, l'Eterno, "io non mi compiaccio della morte dell'empio, ma che l'empio si converta dalla sua via e viva; convertitevi, convertitevi dalle vostre vie malvagie. Perché mai dovreste morire, o casa d'Israele?
Perciò tu, figlio d'uomo, di' ai figli del tuo popolo: La giustizia del giusto non lo salverà nel giorno del suo peccato; così pure l'empietà dell'empio non lo farà cadere nel giorno in cui si allontanerà dalla sua empietà, e il giusto non potrà vivere per la sua giustizia nel giorno in cui peccherà.
Quando dico al giusto che sicuramente vivrà, se confida nella propria giustizia e commette l'iniquità, tutti i suoi atti giusti non saranno più ricordati, ma morirà per l'iniquità che ha commesso.
Quando invece dico all'empio: "Tu morirai sicuramente", se si allontana dal suo peccato e compie ciò che è retto e giusto,se l'empio rende il pegno, restituisce ciò che ha rubato e cammina secondo gli statuti della vita, senza commettere l'iniquità, egli certamente vivrà, non morirà.
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