Non pensate che le cose sante siano un privilegio, un diritto esclusivo riservato a pochi eletti che si sono raccomandati a Dio. Chiunque chiede riceve. Non è per il fatto che un figlio sia intelligente, forte o saggio che un padre gli dona cose buone, ma perché è suo padre. “Quanto più il Padre vostro, che è nei cieli, darà cose buone a quelli che gliele domandano!”. Non sono i tuoi presunti diritti, ma l’amore del Padre che ti procura benedizione: la Sua grazia ti rende partecipe di ogni Suo bene. Esiste una vita religiosa che contribuisce ad accrescere l’egoismo. Essa sale sulla vetta del monte e là costruisce il proprio tabernacolo, sedendosi e cantando inni celestiali, sperimentando persino delle forti commozioni. Essa non è minimamente sfiorata dal pensiero che qualcuno potrebbe essere chiamato a scendere in mezzo a lebbrosi raccapriccianti, a indemoniati spaventevoli, a donne emarginate e a gente ributtante e volgare: quella però è la via maestra per farci rendere consapevoli dell’altrui e del nostro bisogno. Questo ci induce a chiedere, cercare, bussare presso il trono della grazia divina nell’assoluta consapevolezza che: “...ogni cosa buona e ogni dono perfetto vengono dall’alto e discendono dal Padre degli astri luminosi presso il quale non c’è variazione né ombra di mutamento” (Giac. 1:17). La via della santità e del servizio non ci guida in una torre d’avorio. Essa ci conduce nel mercato, e c’insegna a fare il nostro dovere proprio là, onestamente, ci conduce nelle vie e nelle piazze della città, e c’insegna ad accogliere ogni bisogno e ogni dolore come un appello alla nostra pietà. Questo è quel che dobbiamo avere sempre presente davanti a noi come risultato della nostra fede e della preghiera: una sensibilità benevola per quanti non hanno ancora udito l’Evangelo. Dobbiamo farci carico di un simile debito nei confronti del nostro Signore e del nostro prossimo, cercando sempre delle opportunità e seguire l’esempio dell’apostolo che disse: “Io son debitore tanto ai Greci quanto ai Barbari, tanto ai savi quanto agli ignoranti: ond’è che, per quanto sta in me, io son pronto ad annunziar l’Evangelo anche a voi...” (Rom. 1:14, 15).
Da:Assemblee di Dio
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