“...Figlio mio, non disprezzare la disciplina del Signore, e non ti perdere d’animo quando sei da lui ripreso: perché il Signore corregge quelli che egli ama, e punisce tutti coloro che riconosce come figli” (Ebrei 12:5, 6: Vers. N. R.)
Meditazione di oggi
Continui rimbrotti hanno l’effetto di scoraggiare coloro che li ricevono. Non ci sono individui più miserabili e disperati dei servitori o dei figli che arrivano a pensare che sia impossibile
piacere a Dio, e che abbandonano, quindi, ogni ulteriore tentativo in questa direzione. Se Dio ci rimprovera, lo fa in modo saggio, senza alcuna efferatezza, perché il Suo obiettivo non è
certo quello di scoraggiarci “ma egli lo fa per il nostro bene, affinché siamo partecipi della sua santità” (Ebrei 12:10). “È vero che qualunque correzione sul momento non sembra recar gioia,
ma tristezza: in seguito tuttavia produce un frutto di pace e di giustizia in coloro che sono stati addestrati per mezzo di essa” (v. 11), il vantaggio eterno che essa procura, infatti, è di
gran lunga maggiore della tristezza momentanea che può aggravare il nostro spirito. Il Signore non vuole attendere che giungiamo in cielo per farci udire le parole: “Bene hai fatto, buono e
fedele servitore”. “A chi vince io darò di sedere meco sul mio trono” (Ap. 3:21). Le attestazioni di stima del nostro Padre celeste possono realizzarsi qui, in questo istante. Qui e ora
possiamo essere innalzati e incoronati. Non c’è servizio sincero o anche la più piccola dimostrazione di autentico amore, non c’è gesto di abnegazione o di sopportazione coraggiosa e risoluta
che non riceva un sorriso, una parola o un segno del Suo gradimento. Il Signore prova gioia quando facciamo il bene, e il Suo amore non mancherà di trovare il modo per comunicarci la Sua
approvazione.
Adi-Media
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