“Diletti, se Dio ci ha così amati, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri” (I Giovanni 4:11)
Un semplice contadino della Samaria avanza sulla strada polverosa, a dorso di un asino: vede un uomo in difficoltà, e scende per aiutarlo.
Opera quanto è in suo potere, dopodiché si rimette in viaggio. Questo è il servizio che i comandamenti richiedono, quello che Gesù insegna. È l’espressione del vero amore, lungo tutte le strade della
vita, tanto le autostrade trafficate quanto i sentieri più solitari. Questo è il servizio che essenzialmente Egli richiede da ognuno di noi: amore verso chiunque e, innanzi tutto verso i Suoi
redenti, i nostri fratelli. Bontà, parole gentili e carità pratica: tutto questo è reso reale da un concreto rinnegamento del proprio io e, ciò che è ancora più nobile e raro, da un altruismo puro.
Questo è il servizio quotidiano per Cristo per ognuno di noi. A casa con i bambini, in ufficio con i colleghi, in fabbrica, e nel mondo frenetico di oggi dobbiamo manifestare pazienza, mitezza,
benignità e amore. Questi sono i frutti che dovrebbero spuntare tra le foglie della nostra professione di fede, quel che si dovrebbe trovare più che mai dopo le preghiere, gli studi biblici e i
culti. Se il Signore è il nostro rifugio, facciamo di Gesù anche la nostra forza. Egli ci renderà sicuramente in grado di compiere ciò che Egli comanda. I demoni della cattiveria e della scortesia ci
saranno soggetti, ma soltanto nel Suo nome. Esultiamo nel glorioso Capitano della nostra salvezza. Egli vive per sempre, per renderci vittoriosi sul carattere più scontroso, sul freddo egoismo, sulle
offese e sulle critiche. Egli ci aiuta a guardare oltre le mancanze altrui, per avere la meglio sulle nostre. Il servizio migliore che possiamo offrire è quello che ci è posto dinanzi, sul nostro
cammino, a portata di mano. Amare Dio con tutto il cuore: questo è il primo comandamento: amare, aiutare e illuminare chi ci circonda ogni giorno: questo è il secondo imperativo che rende completo il
nostro servizio.
ADI
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