UNA FAMIGLIA SOLIDA

Ciò che emerge in molte famiglie è la fragilità. Una famiglia solida non si improvvisa. La famiglia è un'istituzione da vivere, non solo da usare. Giosuè era al timone della sua casa e sapeva che dipendeva da lui indicare la direzione da seguire. Non importa come gli altri guidano le proprie case, noi vogliamo dipendere dal Signore. Ci sono alcuni ingredienti per una famiglia solida:
- l'impegno. C'è bisogno di impegno nella vita coniugale e familiare. Ciò che sosterrà l'amore sarà il mantenimento dell'impegno preso. È mantenere l'impegno che renderà la famiglia solida; è l'impegno che produce amore. L'amore, se non è curato, appassisce. Il rapporto coniugale non può dipendere dalla condizione emotiva che si vive; Questo senso di impegno va riversato anche nei confronti dei figli, facendo loro comprendere che sono una benedizione per la famiglia. È l'impegno che produrrà amore, non viceversa. I figli devono sapere che sono amati incondizionatamente;
- la comunione. Una famiglia deve trascorrere del tempo insieme; questo porterà a conoscersi meglio, a sentire il grido del cuore dell'altro, ad aiutarsi meglio. Stare insieme non significa solo stare insieme fisicamente, ma anche avere le stesse aspirazioni, lo stesso modo di pensare, gli stessi obiettivi;
- la comunicazione. Comunicare significa dialogare, parlare, dirsi le cose. La comunicazione non si ha quando uno parla sempre e l'altro ascolta sempre: è dialogo. È importante anche come esempio per i figli. Le famiglie solide comunicano, si confrontano. Una buona comunicazione richiede attenzione, non sono impegnate solo le orecchie, ma anche gli occhi e la mente; una buona comunicazione richiede anche disponibilità e gentilezza. Una buona comunicazione richiede saggezza; impariamo a dire la cosa giusta al momento giusto. Una buona comunicazione richiede anche esempio; ciò che i genitori seminano a casa propria, i figli mieteranno a casa loro;
- la collaborazione. Nella famiglia ci sono ruoli diversi, ma bisogna esercitarli nel rispetto e per il bene reciproco. Tutte le famiglie affrontano dei problemi, ma le famiglie solide li affrontano insieme; quando un membro della famiglia ha un problema, quello è un problema di tutta la famiglia. Ciò che fa la differenza è come si vede e si affronta un problema; per alcuni un problema è una crisi, per altri è un'occasione per fortificare l'unione della famiglia. Invece di attaccarsi reciprocamente bisogna attaccare il problema insieme; qui sta la differenza;
- la consacrazione. Non può esserci famiglia veramente solida se non si mette Dio al primo posto. I genitori devono dimostrare ai figli quanto per loro siano importanti Dio e la chiesa. Il vero indice di cristianesimo è quello che si vive in casa; ognuno di noi è il cristiano che dimostra a casa, al lavoro, con gli amici intimi, non quello che dimostra in chiesa. Ricordiamoci che non si può beffare Dio, mieteremo ciò che seminiamo (Ga 6:7). Chi sa esattamente quanto siamo cristiani, consacrati al Signore, sono Dio, i nostri familiari, i nostri colleghi.
Abbiamo delle grandi responsabilità gli uni verso gli altri e un giorno Dio ci chiederà conto di come abbiamo vissuto il nostro ruolo all'interno della nostra famiglia. La nostra prima responsabilità è dare l'esempio in casa nostra.

 

 

Chiesa Evangelica ADI Torino via Spalato

Ecco il secondo studio sulla famiglia di questa domenica. UNA FAMIGLIA SOLIDA Giosuè 24:15 Ciò che emerge in molte famiglie è la fragilità. Una famiglia solida non si improvvisa. La famiglia è un'istituzione da vivere, non solo da usare. Giosuè era al timone della sua casa e sapeva che dipendeva da lui indicare la direzione da seguire. Non importa come gli altri guidano le proprie case, noi vogliamo dipendere dal Signore. Ci sono alcuni ingredienti per una famiglia solida: - l'impegno. C'è bisogno di impegno nella vita coniugale e familiare. Ciò che sosterrà l'amore sarà il mantenimento dell'impegno preso. È mantenere l'impegno che renderà la famiglia solida; è l'impegno che produce amore. L'amore, se non è curato, appassisce. Il rapporto coniugale non può dipendere dalla condizione emotiva che si vive; Questo senso di impegno va riversato anche nei confronti dei figli, facendo loro comprendere che sono una benedizione per la famiglia. È l'impegno che produrrà amore, non viceversa. I figli devono sapere che sono amati incondizionatamente; - la comunione. Una famiglia deve trascorrere del tempo insieme; questo porterà a conoscersi meglio, a sentire il grido del cuore dell'altro, ad aiutarsi meglio. Stare insieme non significa solo stare insieme fisicamente, ma anche avere le stesse aspirazioni, lo stesso modo di pensare, gli stessi obiettivi; - la comunicazione. Comunicare significa dialogare, parlare, dirsi le cose. La comunicazione non si ha quando uno parla sempre e l'altro ascolta sempre: è dialogo. È importante anche come esempio per i figli. Le famiglie solide comunicano, si confrontano. Una buona comunicazione richiede attenzione, non sono impegnate solo le orecchie, ma anche gli occhi e la mente; una buona comunicazione richiede anche disponibilità e gentilezza. Una buona comunicazione richiede saggezza; impariamo a dire la cosa giusta al momento giusto. Una buona comunicazione richiede anche esempio; ciò che i genitori seminano a casa propria, i figli mieteranno a casa loro; - la collaborazione. Nella famiglia ci sono ruoli diversi, ma bisogna esercitarli nel rispetto e per il bene reciproco. Tutte le famiglie affrontano dei problemi, ma le famiglie solide li affrontano insieme; quando un membro della famiglia ha un problema, quello è un problema di tutta la famiglia. Ciò che fa la differenza è come si vede e si affronta un problema; per alcuni un problema è una crisi, per altri è un'occasione per fortificare l'unione della famiglia. Invece di attaccarsi reciprocamente bisogna attaccare il problema insieme; qui sta la differenza; - la consacrazione. Non può esserci famiglia veramente solida se non si mette Dio al primo posto. I genitori devono dimostrare ai figli quanto per loro siano importanti Dio e la chiesa. Il vero indice di cristianesimo è quello che si vive in casa; ognuno di noi è il cristiano che dimostra a casa, al lavoro, con gli amici intimi, non quello che dimostra in chiesa. Ricordiamoci che non si può beffare Dio, mieteremo ciò che seminiamo (Ga 6:7). Chi sa esattamente quanto siamo cristiani, consacrati al Signore, sono Dio, i nostri familiari, i nostri colleghi. Abbiamo delle grandi responsabilità gli uni verso gli altri e un giorno Dio ci chiederà conto di come abbiamo vissuto il nostro ruolo all'interno della nostra famiglia. La nostra prima responsabilità è dare l'esempio in casa nostra.

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