Beati i miti perché erediteranno la terra.
Matteo 5:5
Oggi, nel nostro tempo, il mite è sopra fatto, sfruttato, è un perdente. Sia nella vita familiare, che quando guida la macchina, o quando gioca, o addirittura nella chiesa... Ora sta bene essere
sicuri di sé, prepotenti, magari violenti…aggressivi perché no?
Ma la mitezza è una virtù? Possiamo avere il coraggio di insegnarlo ai nostri figli in una società in cui imperversa il bullo? O il mite ha solo l’alternativa di vivere da eremita?
La società moderna è terribilmente competitiva, ma lo era anche ai tempi di Gesù. Bisogna essere bravi, forti, preparati; sapersi far valere, sapersi arrangiare, avere grinta.
Ma allora è possibile essere miti ed essere, non vincenti, ma felici? Forse è questa felicità "il possesso della terra" promesso ai miti?
Forse allora mitezza significa non debolezza,ma dirittura morale, coraggio, sincerità, rettitudine, capacità di discernimento e anche intelligenza…
Il libro dei Proverbi recita: “E’ meglio rimanere modesti con i miti che spartire il bottino con i superbi” ( Prov.16:19).
E Gesù disse: "Imparate da me che sono mite e umile di cuore"
( Matt. 11.29)
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